«Invece di convocare una volta per tutte le elezioni, il governo regionale di centrodestra, ormai abusivo da oltre 4 mesi, continua a traccheggiare, a fare nomine e, nei ritagli di tempo, manda a casa i revisori dei conti nel tentativo di nascondere sotto al tappeto le proprie responsabilità»: lo afferma Gianluca Callipo. Secondo uno dei candidati alle Primarie del centrosinistra da cui uscirà il nome del candidato alla poltrona di governatore, «le inchieste giudiziarie, i richiami della Corte dei Conti e i rilievi dei revisori, rimossi con un colpo di mano quando sono diventati troppo scomodi, sono tutti fatti che dimostrano come sia ormai irrinunciabile e urgente intervenire sui costi della politica e sugli sperperi che puntualmente vengono evidenziati da relazioni e denunce. Il consiglio regionale – aggiunge Callipo – pesa sulle tasche dei calabresi per decine di milioni di euro l’anno. Una cifra non più sopportabile, un vero affronto per i calabresi che oltre alle conseguenze della crisi devono far fronte anche alla mancanza di servizi e adeguate infrastrutture pubbliche. La Corte dei Conti ha evidenziato come, negli anni, siano stati costruiti bilanci di facciata, con pareggi tra entrate e uscite frutto solo di alchimie contabili. Da qui la presenza di debiti fuori bilancio, la gestione falsata dei residui attivi, i ritardi nei pagamenti che hanno messo in ginocchio tante imprese. Tutto ciò ha generato una finanza regionale malata, che adesso reclama un radicale cambiamento nel sistema di gestione. In una parola, occorre superare quel fallimentare “modello Reggio” disgraziatamente applicato su scala regionale».
Secondo Callipo, «la cura, l’unica possibile, è cambiare innanzitutto i manovratori, la classe dirigente che è dietro questo disastro. Fatto questo, occorre abbattere drasticamente le spese della politica e del funzionamento degli uffici, stabilendo che lo stipendio dei consiglieri non possa essere maggiore di quello percepito dal sindaco del capoluogo regionale. Tutto compreso, quindi tenendo conto anche delle indennità varie che vengono percepite per le cariche accessorie. I tagli non devono rientrare dalla finestra. Dal punto di vista operativo, occorre uno sforzo tecnico e di natura contabile che ottimizzi l’utilizzo delle risorse, verificando l’efficacia delle politiche di spesa e salvaguardando i servizi essenziali e le infrastrutture strategiche».
Questo, conclude il sindaco di Pizzo, «è l’impegno programmatico che prendo in materia di finanza regionale: eliminare i privilegi; ridurre drasticamente i costi della politica; eliminare le spese inutili e razionalizzare il costo del funzionamento della macchina amministrativa riorganizzando la spesa attraverso precisi criteri metodologici e operativi. Questi andranno definiti da tecnici in gamba, che fisseranno tempi certi e obiettivi prioritari. Ogni anno verrà poi fatta una verifica e chi non ha prodotto risultati concreti verrà mandato a casa. Soltanto un approccio di questo tipo, ispirato alla discontinuità amministrativa, consentirà alla Regione di riacquistare credibilità davanti ai cittadini, facendo leva su criteri di equità, trasparenza e risparmio». (0070)
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