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«Dormi Mary, ma continua a vegliare sui tuoi figli»

MONASTERACE (REGGIO CALABRIA) “A te, Mary, dico: dormi mamma, ma continua a vegliare sui tuoi figli. E il Signore non tolga loro la gioia di vivere e la speranza”. Sono le parole conclusive de…

Pubblicato il: 24/08/2014 – 14:41
«Dormi Mary, ma continua a vegliare sui tuoi figli»

MONASTERACE (REGGIO CALABRIA) “A te, Mary, dico: dormi mamma, ma continua a vegliare sui tuoi figli. E il Signore non tolga loro la gioia di vivere e la speranza”. Sono le parole conclusive dell’omelia pronunciata dal vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, nel corso dei funerali di Mary Cirillo, uccisa lunedì scorso a Monasterace dal marito, Giuseppe Pilato. “Abbiamo bisogno di silenzio. Signore – ha detto ancora il vescovo Oliva – apri il nostro cuore e la nostra mente a comprendere che amore e responsabilità vanno insieme. Che nulla può giustificare gesti di violenza, che distruggono una vita, tante vite ed altre fanno piombare nell’abbandono e nella solitudine”.

“Se la nostra fede di fronte a certi fatti vacilla – ha affermato il vescovo in un altro passaggio dell’Omelia – lascia che ci chiediamo: dove stiamo andando? Che ne è dei nostri sentimenti? E degli affetti più cari? Come poter guarire il nostro cuore malato? Come salvaguardare l’amore dell’uomo e della donna senza che si trasformi improvvisamente in lacrime e pianto? Ti chiediamo qual è la via che ci porta alla vita? Non abbiamo dubbi: è il comandamento dell’amore, quello che abbiamo sempre conosciuto, ma poco praticato. Aiutaci a superare la terribile frattura che c’è dentro di noi tra la via del bene che ammiriamo e quella del male nella quale cadiamo. Questa ‘divisione’ in noi si chiama infedeltà, tradimento, ambizione, intrigo e tornaconto. E così il nostro mondo piomba nelle tenebre. Perdonaci, Signore. Rimuovi da noi l’indifferenza di fronte ad ogni forma di violenza nei confronti di donne madri, speranza di futuro, di vita e di fecondità. Rompi la solitudine fra le mura domestiche ed abbatti i muri eretti dal nostro egoismo e perbenismo”. Monsignor Oliva si è rivolto poi a Mary Cirillo esprimendole un “grazie se la tua morte – ha detto – apre la nostra riflessione alla sacralita’ della vita. Grazie se fai sorgere in noi il disprezzo per la violenza sulle donne, che sono le nostre madri. E su ogni forma di violenza. I tuoi occhi implorano pietà per i tuoi quattro figli generati nell’amore. Per l’amore fragile, tradito e dimenticato. Una pietà che siamo chiamati ad accogliere e ad invocare: pietà, Signore, pietà. La vita di una famiglia è stata ferita, sconvolta, invasa da domande e indiscrezioni: abbiamo bisogno di silenzio. Il nome di questo piccolo paese fatto di gente normale è risuonato dappertutto accompagnato da un senso di orrore e di inquietudine. Le parole sono come travolte dal disagio di avere perduto il significato che sembrava ovvio, il significato che tiene in piedi il mondo. Dopo quello che è successo, che cosa significano parole come ‘marito’, ‘moglie’, ‘figlio’, ‘amore’?”. 

 

IL MINISTRO AI FUNERALI Anche il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, ha partecipato a Monasterace ai funerali di Mary Cirillo. Tra le corone di fiori giunte nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore, dove è in corso il rito funebre, anche quella del presidente della Camera, Laura Boldrini. Molta la gente, dentro e fuori la chiesa. A concelebrare il rito il parroco di Monasterace, Francesco Passerelli. Il feretro con la salma di Mary Cirillo è stato portato nella chiesa di San Giuseppe lavoratore due ore prima dell’inizio dei funerali e fino a quando il rito non è cominciato c’è stato un flusso ininterrotto di persone che hanno voluto salutare per l’ultima volta l’ennesima vittima di femminicidio. Il ministro Lanzetta è stata a lungo sindaco di Monasterace.

 

LA FIACCOLATA: “NO AL FEMMINICIDIO” Si è svolta stasera a Monasterace una fiaccolata promossa da alcune associazioni in memoria di Mary Cirillo. All’iniziativa hanno partecipato un migliaio di persone tra cui i sindaci di Monasterace, Cesare Deleo, e di altri comuni del comprensorio ed alcuni familiari della vittima, tra cui la sorella Giovanna. Alcuni dei parenti di Mary Cirillo familiari indossavano una maglietta bianca con il volto stampato della vittima. In testa al corteo un lungo striscione bianco con la scritta “No al femminicidio”.

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