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OPERAZIONE HYBRIS | Spari e voti, così controllavano il territorio

CATANZARO «Nomma liberate la zona», con queste parole il boss detenuto Mario Mongiardo ordinava ai suoi uomini di mantenere il controllo del territorio. Estorsioni, intimidazioni, armi, ma il …

Pubblicato il: 26/08/2014 – 6:46
OPERAZIONE HYBRIS | Spari e voti, così controllavano il territorio

CATANZARO «Nomma liberate la zona», con queste parole il boss detenuto Mario Mongiardo ordinava ai suoi uomini di mantenere il controllo del territorio. Estorsioni, intimidazioni, armi, ma il campionario della cosca, attiva nei territori di Sant’Andrea, Gasperina, Montepaone, comprendeva anche i voti per le amministrative del 2011 a San Sostene. È tutto ricostruito nelle quasi settecento pagine di ordinanza di custodia cautelare (firmata dal gip Domenico Commodaro su richiesta del pm della Dda Vincenzo Capomolla) che ha portato all’arresto di 20 persone (due indagati sono al momento irreperibili) ritenute affiliate alla cosca mafiosa Procopio-Mongiardo che opera nei comuni del Basso versante ionico catanzarese e federata alle famiglie Gallace di Guardavalle e Gallelli di Badolato. Le indagini, condotte dalla Mobile, hanno consentito di dimostrare come gli arrestati siano responsabili, oltre che di associazione per delinquere di stampo mafioso, anche di una serie di danneggiamenti a imprenditori e attività commerciali alle quali sarebbero state imposte richieste estorsive nonché di un fiorente traffico di armi da parte di alcuni sodali che utilizzavano un canale di approvvigionamento al quale partecipavano soggetti di origine calabrese ma residenti in Svizzera. Pistole e fucili che venivano provati anche in pieno giorno a poca distanza dal centro cittadino per ribadire il predominio sul territorio e incutere timore nella cittadinanza. Al centro dell’indagine vi sono le nuove generazioni di storici gruppi criminali della zona, clan che trent’anni fa furono tra i protagonisti della stagione dei sequestri. I particolari dell’operazione sono stati illustrati durante una conferenza stampa cui hanno partecipato il procuratore capo Antonio Vincenzo Lombardo, l’aggiunto Giovanni Bombardieri, il questore Vincenzo Carella, il capo della Mobile Rodolfo Ruperti e il suo vice Angelo Paduano.
Nell’inchiesta sono confluite numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali e le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che ha arricchito gli elementi già in possesso degli investigatori. I poliziotti hanno anche scoperto i responsabili del tentato omicidio di Antonio Gullà, 57 anni, avvenuto a Soverato nell’ottobre del 2010. L’uomo fu ferito perché ritenuto vicino alla cosca avversaria dei Procopio-Sia-Vallelunga.

 

IL VOTO A SAN SOSTENE L’inchiesta Hybris potrebbe avere ripercussioni sull’amministrazione in carica a San Sostene. Eloquente la frase del procuratore Lombardo: «Sappiamo per chi hanno votato gli uomini del clan». Già nelle prossime ore quanto emerso dall’indagine potrebbe finire all’attenzione della Prefettura di Catanzaro. Secondo quanto si legge nell’ordinanza esponenti della cosca avrebbero condizionato «gli esiti della competizione elettorale per il rinnovo degli organi dell’amministrazione comunale di San Sostene del maggio 2011, a favore di candidati prescelti dagli amministratori uscenti Luigi Aloisio e Michele Corasaniti che, di fatto, proseguivano a esercitare un’azione di controllo dell’amministrazione comunale (l’elezione rispettivamente di Patrizia Cecaro moglie di Aloisio, in qualità di sindaco, e di Isabella Corasaniti, in qualità di vice sindaco, figlia di Corasaniti), al fine di mantenere le condizioni preesistenti vantaggiose per la cosca». Due degli indagati erano candidati nella lista poi risultata vincente con lo straordinario risultato dell’89% di preferenze. Addirittura, hanno raccontato gli investigatori in conferenza stampa, è stata raccolta un’intercettazione tra un esponente del clan e una candidata nell’altro schieramento preoccupata, avendo lei stessa votato per i concorrenti, dei troppi consensi ottenuti dalla lista. Il rischio, insomma, è che si arrivasse all’incredibile traguardo del 100% dei voti.

 

Gaetano Mazzuca

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