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Volete davvero il voto? Dimettetevi!

LAMEZIA TERME A leggere dichiarazioni e documenti ufficiali una larga maggioranza di consiglieri regionali invoca il voto subito “senza se e senza ma”, eppure in Italia votano tutti e dappertutto m…

Pubblicato il: 27/08/2014 – 16:33
Volete davvero il voto? Dimettetevi!

LAMEZIA TERME A leggere dichiarazioni e documenti ufficiali una larga maggioranza di consiglieri regionali invoca il voto subito “senza se e senza ma”, eppure in Italia votano tutti e dappertutto ma in Calabria dopo sette mesi dalla decadenza e le conseguenti dimissioni di Peppe Scopelliti ancora non si sa quando finalmente i calabresi potranno riappropriarsi del diritto di voto. Delle due l’una: o gran parte di chi invoca il voto subito lo fa con cinismo e ipocrisia politica, cioè mente sapendo di mentire, oppure è il momento di mettere finalmente fine a questi indecorosi e continui balletti sulla data delle elezioni attenendosi alla forza dei numeri. Non di danza, ma quelli relativi alla composizione del consiglio regionale. Come detto, a Palazzo Campanella esiste una maggioranza composita che, in teoria, vuole le elezioni subito, precisamente a ottobre. Il Pd ne fa parte. Ieri, durante la riunione delle forze del centrosinistra, i democrat hanno ribadito l’intenzione di tornare al più presto alle urne, senza peraltro compromettere la celebrazione delle primarie. E lo stesso ha fatto oggi Forza Italia, che con il suo capogruppo Ennio Morrone ha spronato la Stasi a indire i comizi elettorali per ottobre, «anche a costo di sollevare un conflitto di attribuzione con lo Stato». Pd e Fi in tutto possono contare su 21 consiglieri regionali (12 i democrat, 9 gli azzurri), che diventano 22 se si tiene conto del recente passaggio di Giuseppe Giordano (ex Idv) alla corte di Matteo Renzi. La maggioranza trasversale però potrebbe contare anche sull’apporto dei due dipietristi superstiti, Emilio De Masi e Mimmo Talarico, anche loro invocano il voto subito. E siamo a 24. Favorevole al voto subito anche un membro della Lista Scopelliti presidente, l’assessore all’Ambiente Franco Pugliano, che ha già espresso la volontà di non ricandidarsi e sarebbe più che favorevole a un rinnovo immediato del consiglio regionale. Siamo a 25 componenti di un’assemblea che attualmente ne conta 49 (l’ex governatore Scopelliti è sospeso), cioè la maggioranza assoluta dell’aula. Bastano e avanzano per imporre la svolta, ma il fronte sarebbe, sulla carta, anche più robusto: sarebbe interessante conoscere, ad esempio, anche le posizioni dell’ex governatore del centrosinistra Agazio Loiero e dello stesso Peppe Bova, che da tempo ha manifestato la sua volontà di ritornare a casa Pd. Insomma, i numeri per passare dalle mere dichiarazioni d’intenti ai fatti ci sono tutti. La maggioranza virtuale potrebbe mettere fine al tira e molla tra partiti, Regione e Stato centrale attraverso un semplice atto istituzionale: un “ordine del giorno” con cui “obbligare” sia la presidente facente funzioni della giunta, Antonella Stasi, sia il presidente del Consiglio, Franco Talarico, a indire subito i comizi elettorali e riportare la Calabria al voto al 12 ottobre. Per non dire di una scelta ancora più cruenta ma altrettanto definitiva, vale a dire potrebbero presentare le dimissioni e così bloccare ogni ulteriore attività di questa rovinosa legislatura.
Perché non lo fanno? Finora una soluzione di questo tipo non è stata nemmeno presa in considerazione, ma probabilmente sarebbe un utilissimo viatico per smascherare malcelati temporeggiamenti e doppiogiochismi in atto da troppo tempo.

 

PRIMARIE E MANOVRE
L’iniziativa dei consiglieri potrebbe far uscire dal pantano una regione in cui il clima si intorbida ogni giorno di più. È stata infatti presentata oggi la lista di Diritti civili per le primarie istituzionali. I candidati sono il leader del movimento, Franco Corbelli, l’ex sottosegretario Elio Belcastro e la giovane cosentina Antonietta Perri. «Ringrazio i 3.347 cittadini calabresi, elettori ed elettrici – ha detto Corbelli – che hanno sottoscritto la lista Diritti civili a sostegno della democrazia, della legalità e del rispetto delle regole. Quella di oggi è una giornata molto bella e assai importante per la democrazia e per la Calabria, visto che si consente ai cittadini la possibilità di scegliere il candidato presidente della Regione». Ma l’aspetto più controverso della vicenda è un altro ed è lo stesso Corbelli a spiegarlo: «A questo
punto le primarie indette dalla Regione si dovranno tenere necessariamente, nel rispetto della legge, il prossimo 21 settembre e di conseguenza salta la data del 12 ottobre che era stata indicata dalla presidente della Regione facente funzioni Antonella Stasi. Abbiamo, nei giorni scorsi, già chiesto alle autorità preposte che le elezioni regionali si svolgano il 9 o il 16 novembre. Mi auguro che adesso, dopo la presentazione oggi della lista Diritti civili, anche gli altri partiti e le due coalizioni partecipino alle primarie con i loro candidati per consentire ai calabresi di scegliere democraticamente il loro candidato presidente». Una risposta opposta a quella auspicata dalla Stasi, che solo ieri aveva invitato tutte le forze politiche a rinunciare alle primarie per legge per rendere possibili le elezioni il 12 ottobre.
Il tutto mentre il centrodestra, con l’Ncd in testa, sta facendo di tutto per scongiurare le consultazioni istituzionali. «Entro dopodomani scadrà il termine per la presentazione delle firme per le primarie a pagamento: Ncd non si presenterà, così come Udc , Forza Italia e Cinquestelle. Rinnoviamo l’invito a desistere a chi ha intenzione di far spendere milioni ai calabresi». È la posizione dei senatori alfaniani Tonino Gentile, Giovanni Bilardi e Pietro Aiello che dicono no «a questo mascherato tentativo di finanziare i partiti in una Regione così povera e piena di problemi. Vogliamo tornare al voto, ma la presidente facente funzioni della Regione può indire le elezioni dal 10 settembre in poi, data di entrata in vigore dello Statuto. Resta da vedere poi se il consiglio regionale ritoccherà la legge impugnata dal
governo e in questo caso i comizi andranno convocati nella prima domenica utile 45 giorni dopo l’entrata in vigore della nuova legge. In ogni caso è giusto e sacrosanto che le decisioni siano assunte con il governo centrale».

 

L’INCONTRO MAGORNO-OLIVERIO
Guerre di posizione difficili da interpretare, dal cui esito dipendono le sorti di una Regione ormai priva di un governo legittimato. Ed è ancora incerta la posizione del Pd, che conferma la volontà di fare le primarie senza però spingersi fino a sacrificare, sull’altare delle primarie, la possibilità il ritorno immediato al voto. Il segretario Magorno aveva convocato per questa mattina un incontro con i tre candidati alle primarie, ma l’unico a partecipare è stato Mario Oliverio. Un “faccia a faccia” al termine del quale il presidente della Provincia di Cosenza è sembrato soddisfatto. «Ho trovato – ha detto – un Magorno consapevole e responsabile». Per quanto riguarda il Pd la partecipazione alle primarie istituzionali, «è scontata in quanto deliberata all’unanimità dall’assemblea regionale del 30 giugno scorso. Questa decisione non può essere messa in discussione da nessuno. Con Magorno concordiamo che bisogna svolgere le primarie e votare il prima possibile».

 

REGGI: CALLIPO È L’UOMO GIUSTO
Prosegue, intanto, il tour dell’altro candidato del Pd alle primarie, Gianluca Callipo, che oggi a Pizzo ha partecipato al convegno “Scuola e territorio” al fianco del sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi, che si è più volte detto in sintonia con il percorso politico intrapreso dal giovane candidato. «L’impegno di Gianluca Callipo – ha detto Reggi – va sicuramente sostenuto e io sono qui anche per questo».

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