REGGIO CALABRIA «Due proposte semplici semplici da inserire nel programma di governo per la prossima Regione Calabria? Eccole: togliere alle mafie risorse economiche a “costo zero” derivanti dai traffici e dalle attività illecite e rendere subito disponibili i milioni di euro, le aziende, gli immobili e tutti i beni già confiscati ma intrappolati da burocrazia e inefficienze e la costituzione di parte civile obbligatoria da parte della regione non solo in tutti i processi di mafia e corruzione ma anche in quelli avviati contro la malapolitica, mirando ad ottenere per le casse pubbliche il risarcimento-danni di immagine della Calabria». Lo afferma, in una dichiarazione, Salvatore Magarò, presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta del consiglio regionale. «In regioni come la nostra – aggiunge – la vera spending review è togliere i soldi ai criminali, drenare il tesoro degli “evasori totali”, quali sono i clan mafiosi ma anche farsi risarcire da politici e amministratori che con comportamenti e atti illeciti sfregiano il volto autentico della nostra terra e danneggiano i cittadini calabresi onesti. Occorre costituire delle task-force di investigatori e magistrati specializzati per scovare e sequestrare tutto quello che le mafie rubano ogni giorno con traffici e attività illecite acquisirlo con procedure snelle e investire e riconvertire sul territorio in attività pulite, legali, sane e produttive per far crescere e progredire l’economia di terre come la nostra. Non si tratta di utopie ma di una delle sfide più forti e concrete al ricatto mafioso che magistrati come Luca Tescaroli, della Procura distrettuale di Roma, hanno rilanciato proprio in questi giorni con proposte concrete. In questo quadro sono d’accordo anche con la proposta di prevedere incentivi concreti che rendano conveniente la collaborazione con la giustizia, sia per chi è colluso, sia per chi è vittima del sistema mafioso, concedendo a quanti collaborano corsie privilegiate nell’aggiudicazione di appalti pubblici e forniture ma anche finanziamenti agevolati, correlati all’entità del contributo offerto». «Ma un’altra voce di risorse a costo zero per servizi ai cittadini e investimenti per lo sviluppo – dice ancora Magarò – credo che debba derivare dal risarcimento-danni che la Regione Calabria potrebbe ottenere rendendo obbligatoria ed automatica la costituzione di parte civile in tutti i processi che vedano imputati non solo clan mafiosi, ma anche politici e amministratori pubblici. Non c’è soltanto una caduta d’immagine della Calabria e dei calabresi ma un vero e proprio sfregio che deturpa il volto pulito e autentico della nostra terra e di quanti qui sono nati o la abitano: la malapolitica, proprio come la ‘ndrangheta, crea danni concreti ed è più che legittimo, direi doveroso, chiedere che questo danno sia adeguatamente risarcito». (0050)
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