Nel 2012 nessuno dei 110 comuni italiani capoluogo è riuscito a pagare tutte le sue spese correnti. Secondo i dati di Openpolis, inoltre, a Treviso va la palma del comune più virtuoso: è riuscito a pagare non tutto ma l’87,99 per cento dei suoi debiti. Male invece la gestione di Reggio Calabria dove solo il 38,76 per cento delle spese è stata onorata. Nel mezzo, la classifica vede in alto per la maggior parte comuni del settentrione (con qualche eccezione come Matera, Enna e Taranto) e in basso principalmente comuni meridionali in bolletta o morosi. Tra le grandi città, la Roma di Gianni Alemanno nel 2012 è riuscita a pagare solamente il 63,49% dei servizi ricevuti (93 esima posizione), Firenze, governata da Matteo Renzi, il 71,6%, (65° posto, metà classifica) e Palermo il 70,64%. In coda Napoli con il 45,37% di servizi pagati. Nel 2012, il 32,72% dei Comuni capoluogo ha pagato meno del 70% di quanto dovuto, con quattro città persino sotto la soglia del 50% (Alessandria si aggiunge infatti alle ultime tre in classifica.
La ricerca di Openpolis, ha calcolato così, grazie ad alcuni indicatori, la velocità delle spese correnti dei comuni italiani. In pratica si cerca di capire in che misura un Comune riesce a pagare servizi e acquisti – spese correnti – per i quali si è impegnato nel corso dell’ anno. Maggiore è la percentuale, più il Comune ha utilizzato le sue risorse nel corso dell’ anno e, quindi, minori saranno i debiti lasciati in eredità negli anni successivi – i cosiddetti residui passivi. Che, in pratica, ricadono su tutte quelle imprese e privati che a fine anno si trovano con meno soldi a causa dei loro servizi non pagati dai Comuni. Secondo la ricerca, l’Italia è realmente divisa in due, con un Nord ” verde” e un Centro e Sud per la maggior parte ”rosso”. Il podio è tutto del Nord-Est, con Bolzano terza (85,95%), Venezia seconda (86,47%) e Treviso prima, che riesce a pagare l’ 87,99% dei servizi ricevuti. Ultime tre in classifica, Frosinone (45,57%), Napoli (45,37%) e Reggio Calabria (38,76%).
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