«Da moltissimi anni assistiamo a sistematiche minacce e intimidazioni a giornalisti, sindaci, uomini e donne che esprimono pensieri e azioni come momento fondante del loro essere liberi. E “Libera” infatti è l’associazione che don Ciotti ha fondato e portato avanti con il coinvolgimento di migliaia di giovani in tutta Italia, che riconoscono nella partecipazione il principio basilare della lotta alla mafia». Lo afferma, in una dichiarazione, il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta.
«Le minacce che don Ciotti ha ricevuto stanno a dimostrare quanto questa partecipazione possa dar fastidio a chi, come la mafia – prosegue il ministro – ha fatto del silenzio e della paura la principale strategia della sua affermazione nei territori dove agisce. A don Ciotti e a “Libera” va la nostra solidarietà e vicinanza perché ci sta insegnando ad essere liberi per dire no alla mafia».
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