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Reggio, sbarcano i disperati della San Giusto

REGGIO CALABRIA Sotto un cielo livido e una pioggia incessante sono iniziate le operazioni di sbarco dei 1593 migranti giunti al porto di Reggio Calabria a bordo della nave San Giusto della Marina …

Pubblicato il: 02/09/2014 – 9:02
Reggio, sbarcano i disperati della San Giusto

REGGIO CALABRIA Sotto un cielo livido e una pioggia incessante sono iniziate le operazioni di sbarco dei 1593 migranti giunti al porto di Reggio Calabria a bordo della nave San Giusto della Marina Militare, che nei giorni scorsi ha intercettato e recuperato i profughi che tentavano la traversata del Mediterraneo su diverse imbarcazioni. Un viaggio complicato dall’improvviso peggioramento delle condizioni meteo, che hanno messo a dura prova le fragili imbarcazioni utilizzate dai trafficanti di uomini per permettere a intere popolazioni di fuggire dalla guerra e dalle violenze. Costrette dal rapido peggioramento del quadro politico, con l’avanzare delle forze islamiste che pretendono la ricostituzione dell’antico califfato, l’incancrenirsi del conflitto civile siriano e le sempre verdi dittature del corno d’Africa, migliaia di persone continuano a tentare la fuga attraverso il mare nonostante il Mediterraneo inizi a mostrare il suo volto meno clemente. E di quel mare divenuto infinitamente minaccioso, violento ne portano addosso tutti i segni sul volto pallido e stralunato, sui vestiti bagnati e negli occhi stravolti di chi sa di aver rischiato la vita, gli oltre 1500 profughi -1112 uomini, 252 donne e 249 minori – giunti oggi a Reggio.

 

sbarco 2

 

I primi a sbarcare sono i più deboli, chi più ha subito le conseguenze del viaggio per mare, coloro che hanno bisogno di soccorso e le famiglie con bambini.
L’ormai rodata macchina dell’accoglienza, coordinata dalla Prefettura, già da ieri si è messa in moto per accoglierli. Ieri pomeriggio, una riunione operativa, cui hanno partecipato i rappresentanti del Comune, della Provincia, delle forze di polizia, della Capitaneria di porto, della Direzione marittima della Calabria e della Basilicata, del Suem, della Protezione Civile regionale, dell’Azienda Sanitaria provinciale, dell’Azienda Ospedaliera, delle associazioni di volontariato e della Croce Rossa, ha infatti definito il piano in base al quale i profughi verranno smistati nei centri di accoglienza dentro e fuori regione. A Reggio, oltre ai minori non accompagnati di cui il Tribunale dei minori per legge deve farsi carico, saranno solo in 220 a rimanere ma – dice chi arriva- anche questa sarà solo una tappa. «Partiamo dalla Siria per non tornare mai più. Scappiamo per ricostruire la nostra vita in una terra che ci dia la speranza di farlo – dice un ragazzo di Damasco, pazientemente in fila in attesa di salire sul bus che lo porterà in un centro di prima accoglienza – non possiamo oermetterci il lusso di tentare di farlo in un paese come l’Italia, in cui la speranza non c’è».

 

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Alessia Candito

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