L’amministrazione provinciale di Reggio Calabria ha, in proporzione agli abitanti, un numero di dipendenti dieci volte superiore alle Province di Roma e o Torino, dodici volte quella di Milano. I dipendenti dell’ente reggino, infatti, sono 1057, uno ogni 135 abitanti. Sono alcuni dei numeri venuti fuori da una simulazione del personale e dei costi necessari alle “nuove” Province (per come ridisegnate dalla legge Delrio) effettuata dalla Sose, una società del Tesoro e della Banca d’Italia, assieme al centro studi Nomisma. In sostanza, come spiega Sergio Rizzo sul Corriere della sera di oggi, da questo studio si è giunti alla conclusione che degli oltre 47mila dipendenti provinciali censiti nel 2010 nelle sole quindici Regioni a statuto ordinario basterebbero, per assolvere le funzioni demandate loro dalla legge Delrio, poco più di 27mila, ipotizzando che la situazione rimanga tale e quale a quella attuale nelle dieci Province di cui è previsto il passaggio a città metropolitane. Insomma ci sarebbero almeno 20mila dipendenti di troppo, che andranno «riallocate tra Regioni e Comuni». Per 2955 esuberi nelle Province lombarde (Milano a parte), ce ne sono 1620 in quelle calabresi (Reggio Calabria a parte). Un esubero ogni 3364 abitanti in Lombardia, uno ogni 1208 in Calabria.
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