REGGIO CALABRIA «La putrefazione ha tempi lunghi, ma se supera un certo grado, si rischia l’irreparabile». Lo ha detto il leader radicale, Marco Pannella, uscendo dal carcere di Arghillà, a Reggio Calabria, dove ha incontrato i detenuti insieme a Rita Bernardini e ad una delegazione composta dal deputato del Pd, Brunello Censore, dall’avvocato Giampaolo Catanzariti, e da Antonio Castorina, responsabile Legalità dei giovani del Pd. «Continuiamo dunque a lottare – ha proseguito Pannella – e a sollecitare la nostra umanità a trarre le sue energie migliori per interrompere questo processo di putrefazione del diritto, come sta accadendo, o si finirà per ammazzare la democrazia». «Vogliano arrestare – ha continuato il leader radicale – questo disastro antropologico perché dove c’è strage di legalità, lì c’è strage di persone». Pannella, inoltre, con riferimento alla Calabria, ha detto che «qui, più che altrove, occorre essere speranza piuttosto che averne. Gli averi, e papa Francesco se ne rende conto, si corrompono e corrompono, mentre essere speranza vuol dire costruire l’avvenire proprio e degli altri».
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