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“Emergenza cinghiali” a Torre Ruggiero, il sindaco anticipa l'apertura della caccia

TORRE RUGGIERO «La presenza di un numero elevatissimo dei cinghiali nel territorio comunale di Torre Ruggiero è problematica non più rinviabile che si riflette sul piano della sicurezza, dell’incol…

Pubblicato il: 06/09/2014 – 22:00
“Emergenza cinghiali” a Torre Ruggiero, il sindaco anticipa l'apertura della caccia

TORRE RUGGIERO «La presenza di un numero elevatissimo dei cinghiali nel territorio comunale di Torre Ruggiero è problematica non più rinviabile che si riflette sul piano della sicurezza, dell’incolumità pubblica, dell’economia e del lavoro. È una “ferita quasi mortale” che viene inferta a un territorio che già registra redditi tra i più bassi d’Europa». È questo il grido d’allarme lanciato da Giuseppe Pitaro, sindaco del Comune delle Preserre catanzaresi che alla luce di quella che si configura come una vera e propria emergenza ha emesso un’ordinanza per anticipare l’apertura della caccia «limitata al territorio del Comune di Torre Ruggiero e secondo le norme in vigore e il calendario venatorio», autorizzando «alla caccia dei cinghiali le forze di Polizia provinciale, i proprietari dei terreni siti nel Comune in possesso della autorizzazioni necessarie ex lege e del porto d’armi, e iscritti nelle squadre che praticano la caccia al cinghiale secondo l’area già assegnata dal piano faunistico provinciale e i selecontrollori già formati e autorizzati», e disponendo che ogni caposquadra responsabile della battuta dovrà informare per iscritto il sindaco del numero di esemplare abbattuti.
L’ordinanza è stata emanata da Pitaro dopo aver interpellato autorità e organi sovracomunali, senza ricevere «nessun concreto aiuto» come lamentato ancora nel documento, trasmesso via Pec al Prefetto di Catanzaro, al commissario della Provincia di Catanzaro, al Corpo forestale dello Stato (Sezione di Catanzaro), al servizio veterinario dell’Asp di Catanzaro, e tra gli altri ai sindaci dei comuni limitrofi. D’altronde già da sette anni la «riproduzione straordinaria» di questi animali provocherebbe danni ingenti all’economia agricola. «I cinghiali – ha detto Pitaro in conferenza stampoa – si addentrano per le vie del borgo già dopo le prime ore del tramonto. Qui c’è gente che vuole vivere, lavorare, ci sono bambini».
Un pericolo «serio, concreto e attuale», inoltre, «sta subendo, tra le varie colture, la raccolta della nocciola, una tipicità del territorio, in fase di approvazione di riconoscimento Igp, per la quale tanto si è fatto con la costituzione del Consorzio per la valorizzazione della nocciola di Calabria».
«L’auspicio – ha concluso il primo cittadino – è che si avvii un tavolo tecnico di concertazione che veda seduti attorno tutti gli organismi competenti ai vari livelli, tra questi Regione e Provincia e anche il Parco regionale delle Serre, chiamato ad un ruolo più forte e incisivo nella gestione del territorio, e prossimo al Comune di Torre».

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