LAMEZIA TERME Una riunione lunga, articolata e ricca di riflessioni sul futuro politico della Calabria. Ma il candidato ufficiale del centrodestra non c’è ancora. Il primo incontro della Commissione voluta da Berlusconi per individuare (su scala nazionale) i pretendenti alla carica di governatore, stilare le liste e cementare le alleanze, si chiude con qualche certezza in più ma senza rivelazioni di sorta sulla personalità che contenderà al centrosinistra la guida della Regione. Certezza numero 1: La Calabria per Forza Italia è una regione da conquistare a tutti i costi. Non solo. Dalla possibile scalata di Palazzo Alemanni passa la ratificazione di una strategia, e delle relative partnership politiche, da replicare in tutte le altre regioni che da qui alla prossima primavera torneranno al voto. Il ragionamento di Altero Matteoli e Denis Verdini, i plenipotenziari dell’ex premier che hanno presieduto la Commissione, suona più o meno così: “la situazione calabrese va inquadrata in un contesto più ampio e deve rientrare in una prospettiva di respiro nazionale”. La Calabria è insomma il banco di prova su cui testare le ambizioni e le reali capacità del partito del Cavaliere e di quelli che ruotano attorno alla sua orbita. Proprio per questo è vietato sbagliare. Messaggio recepito appieno da tutti i maggiorenti calabresi presenti al vertice romano di questo pomeriggio. C’erano i tre possibili candidati alla presidenza – Wanda Ferro, Giacomo Mancini jr e Peppe Raffa – e tutti i consiglieri regionali forzisti, oltre alla coordinatrice azzurra Jole Santelli e ai suoi vice Roberto Occhiuto e Pino Galati. La parola chiave dell’incontro – la certezza numero 2 della giornata – è stata la parola “rinnovamento”. Matteoli e Verdini sono stati chiarissimi: il candidato della coalizione dovrà rappresentare una netta discontinuità con il passato, perfino con il passato recente del centrodestra alla Regione. Non una personalità di rottura, ma di certo un nome che sia in grado di riportare una ventata di freschezza in un “polo” uscito con le ossa rotte dall’ultima stagione scopellitiana. C’è chi pensa che alla fine sarà proprio Wanda Ferro – secondo i rumors la candidata più gradita a Berlusconi – a spuntarla. Ma la riserva sarà sciolta solo nel corso della prossima riunione della Commissione, in programma tra una settimana, dopo che i delegati del Cav avranno trovato una sintesi che vada bene per tutti, con l’ovvio placet finale di Berlusconi. Nel frattempo, Matteoli e Verdini hanno proceduto con le “audizioni” di Ferro, Mancini e Raffa. Ognuno di loro ha avuto modo di esporre le sue ragioni e di spiegare il tipo di Regione che ha in mente. La Commissione – sotto lo sguardo attento della coordinatrice Santelli – ha preso nota di tutto e non mancherà di fare un report dettagliato all’ex premier.
Candidature, ma anche una riflessione approfondita sulle alleanze. Il vertice della scorsa settimana tra Verdini e il coordinatore di Ncd Tonino Gentile è stato propedeutico alla risoluzione finale, confermata anche oggi. E siamo alla certezza numero 3. Cioè: azzurri e alfaniani staranno insieme in una grande coalizione che includerà anche l’Udc, nonostante le schermaglie degli ultimi giorni tra il segretario dello Scudocrociato, Gino Trematerra, e lo stesso Gentile. La linea, dunque, non cambia. Confermate le “solide alleanze” e accelerazione sul principio del rinnovamento. Il candidato arriverà di conseguenza.
Pietro Bellantoni
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