Era l’ormai lontano 2007 quando l’allora presidente della giunta calabrese, Agazio Loiero, annunciò il progetto di costruire quattro nuovi ospedali. A distanza di 7 anni oggi è stato firmato, nella sede della Presidenza della Regione, il primo contratto di assegnazione per la realizzazione dell’ospedale della Sibaritide. Ci vorranno, però, altri 4 anni, a meno di ulteriori ritardi, prima che i cittadini dell’alto Jonio cosentino possano mettere piede nel tanto atteso nosocomio. Ma gli imprevisti sembrano essere dietro l’angolo e li rende manifesti proprio l’assessore regionali ai Lavori pubblici, Pino Gentile. «Rischiamo di dover portare i pazienti con l’elicottero», la battuta nasconde un pericolo assai concreto. Stando a quanto riferito dall’assessore, bisogna, infatti, racimolare altri cinque milioni di euro per realizzare una strada di collegamento con il futuro ospedale, e poi servono i soldi per effettuare le opere di urbanizzazione. Insomma, si rischia di avere uno splendido ospedale nuovo e moderno ma inutilizzabile. Per questo motivo, garantisce Gentile, gli uffici regionali sono già al lavoro per recuperare i fondi. Il nuovo ospedale che dovrà servire i cittadini di Corigliano e Rossano avrà 334 posti letto e sarà dotato di Tac, centro trasfusionale, apparecchiature per emodialisi e per laboratorio d’analisi. Il contratto è stato sottoscritto dal rappresentante della società Tecniss di Catania, Danilo La Piana e dal responsabile del procedimento per la Regione Domenico Pallaria. Alla firma hanno presenziato la presidente facente funzioni della Regione, Antonella Stasi, l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Gentile, il sottosegretario regionale alla Protezione civile Giovanni Dima, i sindaci di Corigliano Calabro, Giuseppe Geraci e di Rossano, Giuseppe Antoniotti. L’investimento per la costruzione del nuovo ospedale che sarà polispecialistico per acuti e diviso in dipartimenti è di 143 milioni di euro, con la compartecipazione del privato concessionario, Infrastrutture Lombarde. Su questo punto resta ancora incerto quanto bisognerà sborsare alla partecipata milanese. Al momento, è stato spiegato, non è stato versato neanche un euro, il contratto prevede un rimborso spese, quindi si attende che la Regione Lombardia presenti fattura. La ditta che si è aggiudicata l’appalto dovrà terminare la progettazione entro 8 mesi, mentre la consegna dell’opera finita è fissata nel gennaio del 2018. Domani, invece, verrà firmato il contratto per la realizzazione dell’ospedale di Vibo Valentia. Il terzo nosocomio, quello di Gioia Tauro, dovrebbe arrivare all’identico traguardo entro ottobre. Molto più incerto, invece, il futuro del nuovo ospedale di Catanzaro. Nato sull’ipotesi di un accorpamento, mai realizzato, tra le due aziende ospedaliere del capoluogo (Mater Domini e Pugliese Ciaccio) la pratica è ferma a Roma. La Regione ha proposto di recente non più l’accorpamento ma un’integrazione funzionale tra le due aziende, ma attende una risposta dal ministero. Nel frattempo il progetto rimane nel cassetto. Nonostante i ritardi e i rischi futuri, la presidente facente funzioni usa toni trionfalistici soprattutto per sottolineare l’impegno del suo predecessore, seduto in prima fila: «Oggi è una giornata importante per la Calabria, ma anche per Giuseppe Scopelliti e per sua la giunta che ha seguito il progetto relativo alla costruzione dei nuovi quattro ospedali, impegnandosi fortemente per superare tutte le criticità che si sono presentate nel corso degli anni. Si parla della realizzazione di questi ospedali dal 2007, ma concretamente si è partiti solo nel 2010 e, nel 2011, la nostra giunta, guidata dal presidente Scopelliti ha impresso una decisiva accelerazione. La firma di oggi, dopo il blocco imposto all’iniziativa dal governo Monti è importante – ha aggiunto Stasi – perché si segna una svolta per la sanità in Calabria. Un risultato che fa il paio con il fatto che, per la prima volta, quest’anno, il bilancio della sanità chiuderà con un attivo di 42 milioni di euro. Questo dimostra che i conti sono in ordine, e ciò è accaduto perché qualcuno ha operato bene in questo senso. Certo, sui livelli essenziali di assistenza (Lea), la Calabria non ha raggiunto la media nazionale, ma anche in questo caso sono stati fatti passi da gigante con un punteggio che da 88 è arrivato a 132, raggiungendo la sufficienza. Insomma, nonostante i tagli operati, ci avviciniamo a condizioni di normalità». «Da quarant’anni – ha detto l’assessore Gentile – non si realizzava un ospedale in Calabria, ragione per la quale non si può non parlare di giornata storica. Oggi si inizia a lavorare per un’opera che porterà al cambiamento in un settore di primaria importanza». Sulla stessa lunghezza d’onda Giovanni Dima: «Quella che parte oggi è in assoluto l’iniziativa più importante per la Sibaritide dopo la realizzazione del Porto di Corigliano e della centrale Enel di Rossano».
Gaetano Mazzuca
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