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Caso Matacena, la commissione parlamentare antimafia chiede chiarimenti all'Aise

ROMA La Commissione parlamentare Antimafia vuole vederci chiaro sulla vicenda della latitanza a Dubai dell’ex deputato di FI Amedeo Matacena e sull’espatrio a Beirut dell’ex senatore dello stesso p…

Pubblicato il: 10/09/2014 – 18:10
Caso Matacena, la commissione parlamentare antimafia chiede chiarimenti all'Aise

ROMA La Commissione parlamentare Antimafia vuole vederci chiaro sulla vicenda della latitanza a Dubai dell’ex deputato di FI Amedeo Matacena e sull’espatrio a Beirut dell’ex senatore dello stesso partito Marcello Dell’Ultri. Oggi, alcuni commissari, da quanto si è appreso, hanno fatto domande in proposito al direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna, Alberto Manenti, ascoltato in audizione.
In sostanza, è stato chiesto da alcuni commissari se sono state offerte coperture a quella latitanza e se Paolo Costantini, ex capo centro del servizio segreto esterno negli Emirati Arabi, che ha denunciato alla magistratura presunte pressioni per coprire la latitanza di Matacena, abbia lasciato
di sua volontà i servizi o la sua sia stata una scelta “sollecitata”.
Alcuni commissari hanno anche chiesto chiarimenti al direttore dell’Aise sui tre conti correnti bancari di Marcello Dell’Utri scoperti in Libano e più in generale su «quanto avvenuto a Beirut» dove era espatriato l’ex senatore poco prima che venisse emesso nei suoi confronti un provvedimento di arresto e dove ha tentato di arrivare anche Matacena.
Domande sarebbero state poste da alcuni componenti della Commissione antimafia su quanto sapevano i servizi segreti, su quale è la valutazione sulla latitanza di Dell’Utri e Matacena, sulle
possibili coperture offerte e su quale attendibilità abbiano le accuse lanciate da Costantini.
«Sono stati chiesti dalla commissione antimafia chiarimenti sulla latitanza di Matacena e sulle presunte pressioni denunciate alla magistratura da un membro dei Servizi che, guarda caso, non fa più parte dei Servizi stessi. Attendiamo risposte». Lo ha detto il senatore Mario Michele Giarrusso del M5S, al termine dell’audizione di Manenti.
«Il direttore dell’Aise – ha aggiunto Giarrusso – ci ha parlato poi di una gerarchia di obiettivi e scenari molto preoccupanti e molto seri – date le situazioni in Siria, Afghanistan, Ucraina, Libia – e tra queste priorità io non ho visto figurare la mafia. D’altra parte è abbastanza comprensibile: lo scenario internazionale sta esplodendo e l’attenzione è puntata su quello».
Alcuni commissari hanno poi posto domande in merito al boss latitante Matteo Messina Denaro, su dove potrebbe trovarsi e se si suppone sia lontano dalla Sicilia, in un Paese estero.
Manenti, che tornerà in Antimafia nel giro di un paio di settimane per dare risposte alle domande poste, ha poi reso noto che 42 latitanti sono stati localizzati dall’intelligence all’estero per fatti di criminalità organizzata e mafia, grazie anche alla collaborazione con vari Stati esteri: dal Messico alla Colombia, a vari paesi dell’Africa, dell’Asia e del Medio Oriente; una collaborazione che, da quanto si è appreso, si è recentemente intensificata. Di questi latitanti alcuni sono stati catturati, altri dovrebbero esserlo a breve e quindi si procederà all’estradizione.

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