La querelle tra Tallini e Pezzi si sposta sul “pesce fresco”

CATANZARO «All’attivissimo (in campagna elettorale) generale Pezzi ho ormai poco da dire. I giudizi negativi sul suo discutibile operato vengono un po’ da tutte le parti e devo dire, con compiacimento, che da tempo non ricevevo tante attestazioni di solidarietà, stima e simpatia».
È quanto afferma, in una dichiarazione, l’assessore regionale Domenico Tallini.
«Non posso, ovviamente – prosegue Tallini – sorvolare sulle sue grette, anche nello stile, allusioni nei miei confronti. Posso rassicurare il generale Pezzi di non avere alcun interesse, né diretto né indiretto, nella sanità e di non avere mai pranzato o cenato con quelli che il sub commissario chiama “predatori”. Ma, soprattutto, non ho mai mangiato pesce fresco, spigole per l’esattezza, trasportato con aerei “speciali”, così come ha fatto in passato il generale Pezzi. Non frequento salotti, non amo la mondanità, ho sempre tenuto ben distinta la mia attività politica dalle conoscenze personali che pure esistono in una piccola città dove tutti si conoscono. Se ho sposato, e ne sono fiero, la causa di alcune strutture private fortemente penalizzate dalla politica discrezionale del Pezzi, l’ho fatto per difendere realtà sanitarie della mia città che tanto hanno dato in termini di servizi e di occupazione. È un mio diritto, in qualità di consigliere regionale, ma soprattutto un mio preciso dovere».
«Il sistematico attacco portato dal Pezzi alla giunta regionale, con giudizi che sono di natura politica (parla di “affanni spartitori”) – conclude Tallini – può avere solo una motivazione: ingraziarsi qualcuno in alto in modo da guadagnarsi una proroga del suo incarico e poter continuare a “volteggiare” sulla sanità pubblica e privata».