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Ancora fumata nera per le nomine della sanità

CATANZARO È ancora fumata nera per i direttori generali della sanità. Ma solo per ora. Già lunedì prossimo la giunta regionale potrebbe procedere con le designazioni dei nuovi manager, malgrado l’e…

Pubblicato il: 12/09/2014 – 19:36
Ancora fumata nera per le nomine della sanità

CATANZARO È ancora fumata nera per i direttori generali della sanità. Ma solo per ora. Già lunedì prossimo la giunta regionale potrebbe procedere con le designazioni dei nuovi manager, malgrado l’esecutivo viva in regime di prorogatio. Nonostante le prossime elezioni regionali siano alle porte. Il dado sembra ormai tratto. La riunione di oggi è stata quasi interamente dedicata a un tema molto controverso. La “presidente” Antonella Stasi e gli altri assessori hanno esaminato a fondo i vari pareri sull’opportunità delle nuove nomine. C’è quello stilato dall’Avvocatura regionale, secondo cui la scelta del management è legittima. E c’è quello – sollecitato dal sub-commissario Luciano Pezzi e di segno diametralmente opposto – dell’Avvocatura dello Stato, che esclude categoricamente la facoltà di procedere con nuove nomine. Ma la giunta ha tirato fuori il suo asso nella manica: un parere – che alla Regione sarebbe costato circa 10mila euro – del noto costituzionalista Michele Ainis, che “smentisce” il giudizio dell’Avvocato distrettuale. Per il professore dell’Università Roma Tre, i vertici delle Aziende possono essere nominati ma dovrebbero preferibilmente essere dei commissari. Una posizione condivisa anche dal dg del dipartimento Salute, Bruno Zito, che oggi ha partecipato alla riunione dell’esecutivo nella quale ha ribadito i possibili rischi per la Regione. Scaduti i contratti dei vecchi manager – secondo Zito – non esistono procedure sostitutive che prevedano il subentro dei responsabili sanitari o amministrativi. Ma non sarebbe l’unica grana. Il capo del dipartimento ha anche messo in guardia rispetto alle possibili responsabilità penali che potrebbero nascere dalla vacatio del management delle Aziende.

 

L’ANALISI DELLA GIUNTA

Pareri, questi, che l’esecutivo ha discusso e su cui ha riflettuto a lungo (la riunione si è protratta per più di cinque ore), senza però arrivare (almeno ufficialmente) a una decisione definitiva in merito. «La giunta – commenta l’assessore Mimmo Tallini – sta approfondendo con grande senso di responsabilità tutti gli aspetti c’è riguardano la vicenda». L’impressione è che alla fine si procederà con le nomine, forse già da lunedì prossimo. Il mantra che accomuna quasi tutto il governo regionale suona più o meno così: non possiamo lasciare scoperte le Aziende per tutto questo tempo, abbiamo precise responsabilità riguardo la salute dei calabresi. E in aggiunta: le nomine vanno fatte, senza un management il sistema rischia il collasso. Magari alle prossime elezioni vincerà il centrosinistra, ma per ora la responsabilità è nostra e dobbiamo individuare una governance.
L’irritazione nei confronti del governo, poi, l’ha fatta da padrone. «Non è possibile che a distanza di più di tre mesi non sia stato ancora nominato il commissario alla Sanità», spiega un assessore. Infatti la giunta ha deciso di chiedere all’esecutivo guidato da Renzi la rapida nomina del successore di Scopelliti. «Il consiglio dei ministri – è la posizione dell’esecutivo regionale – non ha ancora oggi inteso porre rimedio con la nomina del nuovo commissario, nonostante le reiterate richieste e sollecitazioni che in tal senso sono state rivolte, con la conseguenza che, da un lato, in Calabria ci si muove in ambiti di dubbia appropriatezza, e dall’altro la stessa funzione di affiancamento che i subcommissari sono deputati a svolgere, svanisce per l’assenza dell’organo da affiancare. E quindi, in disparte le riprovevoli iniziative di cui si è detto, tale evidenza comporta, altresì, una perniciosa paralisi dell’attività amministrativa».
Non è l’unica richiesta. La giunta sembra voler chiudere i conti anche con il sub-commissario Pezzi, per il quale è stata chiesta l’immediata rimozione, con l’accusa di aver espresso «giudizi di grave disvalore nei confronti della capacità politica e operativa degli organi e delle strutture regionali, fino a scendere ad apprezzamenti e considerazioni di natura personale e professionale di assoluta intollerabilità». Era stato proprio Pezzi a richiedere l’intervento dell’Avvocatura dello Stato il cui parere, almeno fino a oggi, ha bloccato quelle nomine che adesso la giunta sembra pronta ad approvare.

 

Caso “Campanella”
L’esecutivo ha poi deliberato altre misure, tra le quali spicca quella che riguarda la Fondazione Campanella. In particolare sono stati convocati i responsabili del dipartimento Bilancio e dell’Avvocatura per individuare una proposta in grado di “soddisfare l’esigenza della Fondazione relativa alla quantificazione del debito”, che ammonta a circa 29 milioni di euro.

 

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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