È guerra tra i dipartimenti della Regione Calabria. Motivo del contendere i licenziamenti dei quattro dipendenti in forza all’Avvocatura, accusati, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Catanzaro, di falso e truffa aggravata ai danni dello Stato, per aver certificato la falsa presenza sul posto di lavoro grazie a uno scambio di badge che sarebbe andato avanti per mesi. Per il dirigente del settore coinvolto, Paolo Arillotta, quelle disposizioni non solo sono abnormi ma sono praticamente abusive, in quanto l’ufficio che ha emanato i provvedimenti sarebbe stato «illegittimamente costituito con decreto del dirigente generale del dipartimento Personale senza che allo stesso sia riconducibile alcuna competenza all’emanazione dell’atto in questione». Lo stesso dirigente dell’Avvocatura minaccia pesanti rappresaglie. Il settore senza quei quattro dipendenti rischia il tilt, quindi il dirigente chiede al dipartimento Personale di «destinare un contingente di unità lavorative quanto meno corrispondente per consistenza e qualifica, al personale licenziato». Se ciò non avverrà, «mi vedrò costretto – scrive ancora Arillotta – ad adottare provvedimenti di assegnazione provvisoria del personale in servizio presso la sezione distaccata di Reggio Calabria».
(L’articolo completo, a firma di Gaetano Mazzuca, è pubblicato sul numero 167 del Corriere della Calabria)
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