CATANZARO Un nuovo capitolo si aggiunge alla saga, speriamo non infinita, del Porto di Catanzaro, opera incompiuta per eccellenza che pescatori e cittadini del capoluogo attendono ormai da 50 anni. Questa mattina il Comune ha preso possesso di una porzione di territorio che, seppur piccola, rischiava di bloccare per l’ennesima volta la realizzazione dell’infrastruttura. Al centro della disputa uno stabilimento balneare che sorge proprio a ridosso del porto, nel punto esatto dove dovrebbe essere realizzata la strada di ingresso dell’infrastruttura.
Il progetto preliminare prevedeva una strada ampia, dotata di una comoda rotatoria che facilitasse l’ingresso ai mezzi sulla banchina. Il 5 dicembre 2011, solo pochi giorni prima che il sindaco Michele Traversa annunciasse le sue dimissioni, la giunta comunale ha approvato il progetto definitivo del porto. Nella nuova elaborazione la strada subiva una modifica. Invece di correre dritta dalla banchina al lungomare, piegava verso l’interno “salvando” lo stabilimento balneare. Così i lavori sono iniziati, l’intera area è stata cantierata tranne quello spicchio di spiaggia. Sono dovuti passare quasi due anni prima che ci si accorgesse di quella macroscopica modifica. Solo il 4 novembre 2013 il tavolo tecnico amministrativo «ha disposto di procedere alla redazione di una variante della rampa di accesso al porto, lato lungomare di Lido, utilizzando il terreno in parte di proprietà privata e in parte demaniale, limitrofo al molo di sottoflutto del porto, che non risulta essere interessato dai lavori di cui all’appalto in corso». Tutto viene riportato allo stato del progetto originario: la strana curva viene cancellata. Da questo momento inizia un lungo dialogo tra i proprietari di quell’area, per metà privata e per altra demaniale, a colpi di carta bollata. Si arriva così al mese di agosto quando il Comune emana un “decreto di occupazione d’urgenza”, «preordinato all’esproprio in quanto trattasi di variante e integrazione al progetto principale e, quindi, collegato a ingenti finanziamenti connessi a certezza di tempi e celerità nell’effettiva esecuzione delle opere, finalizzate alla valorizzazione turistico-commerciale del porto di Catanzaro, con evidenti e intuibili vantaggi sia per gli operatori locali che per i cittadini e l’utenza in genere». Dopo il decreto di occupazione ai proprietari viene dato avviso dell’immissione in possesso da parte del Comune. Il dirigente del settore Lavori pubblici comunica che il 12 settembre i funzionari di Palazzo De Nobili metteranno nero su bianco il passaggio di quell’area nel patrimonio dell’ente, avvertendo che «gli immobili in questione dovranno essere liberi da persone o cose per rendere possibile la prevista esecuzione». E così è stato. Stamattina è stato redatto il verbale sullo stato dei luoghi. Ma per chiudere definitivamente la partita bisognerà attendere la consegna dell’area alla ditta. Nell’attesa non resta che sperare di non incappare in qualche altra “curva” pericolosa.
g.maz
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