Ultimo aggiornamento alle 16:46
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 6 minuti
Cambia colore:
 

Dattola ricompatta il centrodestra reggino

REGGIO CALABRIA È finito il tempo delle dichiarazioni al vetriolo nella pubblica piazza per il centrodestra reggino. In vista del prossimo appuntamento con le urne per ridare alla città sindaco, gi…

Pubblicato il: 15/09/2014 – 13:54
Dattola ricompatta il centrodestra reggino

REGGIO CALABRIA È finito il tempo delle dichiarazioni al vetriolo nella pubblica piazza per il centrodestra reggino. In vista del prossimo appuntamento con le urne per ridare alla città sindaco, giunta e consiglio comunale, asfaltate quasi due anni fa dal decreto di scioglimento per contiguità mafiose voluto dall’allora ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, è in un regime di concordia del tutto nuovo che Forza Italia ed Ncd trovano la convergenza sulla candidatura del presidente di Unioncamere, Lucio Dattola. Una scelta – rivela il coordinatore provinciale di Forza Italia, Roy Biasi – che il partito avrebbe fatto «da più di un anno, ma abbiamo deciso di ufficializzare solo ora per rispettare il ruolo di presidente della Camera di Commercio» fino ad oggi ricoperto da Dattola, e cui l’Ncd reggino avrebbe deciso di accodarsi – non senza travaglio interno – nelle ultime settimane. «Ncd e Forza Italia – rivela il candidato – si sono dovuti trovare prima con i vertici nazionali e regionali, poi con quelli locali a discutere le elezioni e sul mio nome non c’è mai stata alcuna discussione, non c’era candidature alternative. Il problema non era Lucio Dattola – si fa scappare –, ma gli equilibri di potere e di rappresentanza all’interno della coalizione». Bisognerà aspettare i prossimi mesi per comprendere se, e in che misura, le litigiose anime del centrodestra reggino abbandoneranno davvero l’ascia di guerra con cui si sono reciprocamente mutilate nei mesi scorsi. Ma – stando almeno alle pubbliche affermazioni – la pace sarebbe stata fatta e la quadra trovata. O almeno questo è quello che hanno in differenti termini ripetuto i massimi vertici dei due partiti che hanno voluto presenziare al battesimo ufficiale di Dattola come candidato unitario del centrodestra. «Io e Antonio Caridi – esordisce non a caso il senatore Giovanni Bilardi – siamo qui in rappresentanza di tutto il Ncd calabrese», un partito concorde – assicura – non solo nel ritenere che «Reggio debba essere governata da un uomo d’esperienza», ma anche nel fornire «disponibilità a 360 gradi per essere competitivi in questa campagna elettorale». E in questo senso, lo incalza il collega Antonio Caridi «insieme a Giuseppe Scopelliti e altri stiamo selezionando i candidati perché l’Ncd vuole fare la sua parte, con delle liste forti» che possano portare acqua al mulino di Dattola «candidato unitario di un centrodestra compatto che sulla base di un nuovo rapporto tra Fi e Ncd, vincerà una battaglia difficile ripristinando quel rapporto con la città che si era instaurato in passato con un altro buon amministratore».

Grande assente in platea, Scopelliti – che le cronache vogliono mai entusiasta della candidatura di Dattola, tanto da proporre personalmente una variegata rosa di nomi (dal primo firmatario del manifesto contro lo scioglimento di Reggio, Giuseppe Bombino, al legale di fiducia, Nico D’Ascola) – a questo giro sembra accontentarsi di una posizione defilata nelle retrovie. Da dove – forse – spera di piazzare i propri uomini. Ci mette la faccia invece quello che già dagli anni di convivenza forzata nel Pdl sembra essere stato il principale bersaglio di critiche e frecciate dell’ex governatore, l’attuale presidente della Provincia Giuseppe Raffa. E proprio da lui, che non più tardi di qualche mese fa, in occasione della chiusura della campagna elettorale per le europee, aveva lanciato parole pesantissime all’indirizzo dei “cugini” del Ncd, arrivano invece quasi impensabili parole di riconciliazione. «Lucio è la sintesi di dialogo, comprensione, condivisione di percorsi amministrativi e sarà la figura che riunirà tutti i movimenti politici», afferma Raffa invitando a mettere al bando ogni polemica, sottolinea «è necessario apparire ed essere uniti e coesi, all’interno e all’estero».

Certo, probabilmente non sarà semplice compaginare le nostalgie “nere” per la grande Reggio di mussoliniana memoria, rivendicate insieme a «quella fiamma cui molti anche in questa sala fanno riferimento» del giovane portavoce di Fratelli d’Italia Luigi Amato, con le esigenze di quell’elettorato moderato che per Raffa il centrodestra aspira a rappresentare. Ma – almeno per il momento – nessuno sembra aver intenzione di guastare la festa della rinnovata unità, sintetizzata nella candidatura di Dattola. «Con questa scelta – dice Roy Biasi – abbiamo messo la faccia più di uno. Abbiamo fortemente voluto Dattola perché in questo momento difficile è l’uomo giusto (..). Se dovessimo fallire sono pronto a mettere la mia carica nelle mani del partito, ma io sono sicuro che Dattola sarà sindaco di Reggio città metropolitana». Parole che il candidato sindaco Dattola – dopo aver lasciato all’ex coordinatore della lista “Scopelliti presidente”, Oreste Romeo, lo spazio necessario per lanciare invettive contro immigrati e «nomadismo politico» e promettere «onore e lealtà», sembra apprezzare. «Con oggi, finisce la Reggio pettegola, la Reggio chiacchierona. Qui oggi sono presenti tutte le anime del centrodestra reggino e con Fi, Ncd e Fratelli d’Italia ci sono almeno 5 liste civiche organizzate da Oreste Romeo, Enzo Vacalebre, Alberto Sarra pronte a scendere in campo a mio sostegno».

Certo, deve ammettere Dattola, «non c’è il Partito Repubblicano né una parte dell’Udc, le due vecchie bandiere del centrodestra. Forse, qualcuno si aspettava che io li chiamassi per iniziare la liturgia del “vieni con noi”. Ma non l’ho fatto, non ho firmato nessuna cambiale e non ho promesso nulla». Gli antichi alleati hanno già stretto o stanno trattando l’ingresso ufficiale nella compagine di centrosinistra, cui promettono di portare voti e consensi su cui da destra – stando ai livorosi riferimenti – speravano di poter contare. «Bisogna finirla con le liturgie della politica, questo accordi fra partiti, questi accordi sotto banco, queste promesse che magari non vengono mantenute, questi vecchi squali della politica che si ripropongono chiedendo prebende e favori», attacca Dattola, che sul punto è netto «con coloro i quali vivono di politica, chiudo, non ne voglio sentire parlare, che non vengano con noi, noi preferiamo fare la nostra battaglia che sono convintissimo si possa vincere». Un obiettivo che il candidato si prefigge di raggiungere con liste in cui – afferma – «non ci saranno persone che hanno la fedina penale sporca, inquisiti o soggetti soliti al voltafaccia. Nel centrodestra non ci sono persone che vengano da sinistra, viceversa nel centrosinistra si. Non mi piace questo tipo di politica, mi da tanto l’idea di persone che tengono solo ad occupare le poltrone». Parole al vetriolo, che segnano l’inizio di una campagna elettorale che si preannuncia tutta basata sulla polemica infuocata, nonostante le ecumeniche promesse – giunte tanto da destra come da sinistra – di «discussione sui contenuti».

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x