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I migranti dividono l'istituto scolastico Boccioni

REGGIO CALABRIA «Nel giro di massimo 24 – 48 ore la palestra tornerà operativa. Già da ieri alle diciotto, l’ultimo migrante è stato trasferito allo scatolone e sono iniziate le operazioni di sgomb…

Pubblicato il: 15/09/2014 – 14:55
I migranti dividono l'istituto scolastico Boccioni

REGGIO CALABRIA «Nel giro di massimo 24 – 48 ore la palestra tornerà operativa. Già da ieri alle diciotto, l’ultimo migrante è stato trasferito allo scatolone e sono iniziate le operazioni di sgombero della struttura e disinfestazione. La gente è stata bombardata di bugie e falsità, ma gli inutili allarmismi non sono giustificabili». È netto il responsabile della Protezione civile, l’architetto Giuseppe Alampi, nello spegnere sul nascere il fuoco della polemica innescata in mattinata da un comunicato a firma di Giuseppe Caserta, rappresentante d’istituto del plesso reggino, e Alessandro Stracuzzi, coordinatore cittadino Unione degli Studenti, che tuonava contro la decisione di ospitare i migranti presso la palestra dell’istituto professionale Boccioni. Questa mattina gli studenti non sono entrati in classe e hanno desertato l’avvio delle lezioni. «Lo svantaggio creatosi con questa situazione è duplice – si leggeva in una nota diffusa ancor prima che suonasse la campanella – in quanto intacca sia il nostro diritto allo studio che il diritto di queste persone a vivere in condizioni dignitose». Un allarme ingiustificato per l’architetto Alampi, che sottolinea: «La Prefettura già da tempo ha segnalato che da questa settimana a Reggio sarebbe stata disponibile un’unica struttura perché la palestra del Boccioni sarebbe stata restituita alle regolari attività dell’istituto. Ed in effetti, già da ieri alle 18, tutti i migranti – molti dei quali hanno fatto richiesta d’asilo – erano già stati trasferiti allo Scatolone e sono iniziate le operazioni di pulizia”. A dire la verità, precisa il responsabile della Protezione civile, sono stati i migranti stessi a collaborare alle operazioni di sgombero e ripristino della struttura, come nelle scorse settimane era già successo con le aree limitrofe alla scuola, strappate all’incuria grazie al lavoro volontario di tanti dei disperati che nel corso degli ultimi mesi sono arrivati sulle coste calabresi. «Già da ieri, la palestra è praticamente vuota, tutto il materiale e gli arredi sono stati portati via, mentre oggi in mattinata sono stati smontati i gazebo che ospitavano la polizia scientifica e il punto di distribuzione pasti ed entro stasera porteremo via anche le brandine che sono state già smontate e preparate per il trasporto. Nel frattempo, le squadre della ditta di pulizia sono all’opera dalle prime ore di questa mattina, anche nell’area dell’istituto che da tempo non è più di nostra pertinenza. Se la struttura fosse ancora occupata come lavorerebbero?» domanda Alampi, fin dal marzo scorso, sul piano operativo interlocutore numero uno della prefettura nella gestione della cosiddetta emergenza migranti. «Domani mattina, arriveranno con i macchinari per la disinfestazione di tutto il blocco e dell’area antistante, vogliamo lasciare tutto anche meglio di come lo abbiamo trovato», taglia corto Alampi. Che aggiunge: «Basterebbe avere di un po’ di umanità e cristiana pazienza per uomini come noi che arrivano qui scappando da guerra, fame e povertà».

a. c.

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