CATANZARO «In un consorzio di bonifica – nonostante le denunce che abbiamo presentato e tenuto conto delle evidenti irregolarità – si sono tenute elezioni farlocche, ennesimo capitolo di una storia di riforma degli enti consortili rimasta solo sulla carta essendo ancora lontanissimi gli obiettivi dell’autogoverno degli agricoltori, dell’efficienza gestionale, dell’efficacia operativa, della concreta vicinanza alle esigenze delle aziende e del sistema agricolo ed agroalimentare calabrese». Lo affermano in una nota congiunta i presidenti regionali della Confagricoltura, Alberto Statti, e
della Cia, Mauro D’Acri. «Elezioni farlocche – aggiungono – e un atteggiamento da parte della politica regionale che può essere definito con poche parole: inconsapevole, irresponsabile, dannoso e per nulla orientato al bene dell’agricoltura calabrese. Comprendiamo – ma non giustifichiamo – l’attenzione spasmodica che riguarda le nomine dei dirigenti delle aziende sanitarie e tutto quel
complesso e mastodontico mondo della sanità calabrese. Comprendiamo – ma non giustifichiamo – l’ossessiva attenzione, tra risibili rinvii ed accelerazioni, alla data nella quale fissare le elezioni. Ciò che invece non comprendiamo è la disattenzione costante verso un settore – quello agricolo ed agroalimentare – che tutte le analisi e gli approfondimenti statistico-economici dicono essere il più solido del sistema economico regionale, quello con le più concrete ed immediate prospettive di crescita, quello che attraverso un adeguato sistema di servizi e sostegni può garantire risultati economici e occupazionali». «I Consorzi di Bonifica – proseguono Statti e D’Acri – sono un tassello fondamentale del sistema agricolo ed occuparsi di essi può voler dire qualcosa di profondamente diverso dalla clientela del passato; sono enti che non funzionano, che gravano gli agricoltori di tributi folli rispetto ai servizi resi, che sono ancora caratterizzati da poca trasparenza nella gestione del personale e delle risorse. E siccome il sistema agricolo regionale, la sua consistenza ed i suoi numeri sono elementi che non possono riguardare sono l’assessore al ramo pensiamo che la giunta Regionale – cosi tanto impegnata su altri versanti – potrebbe e dovrebbe trovare il modo di occuparsi di questa situazione dedicando una delle tantissime ore che la vede in questi giorni riunirsi e discutere. Cia e Confagricoltura ritengono utile avanzare una semplice proposta e cioè rinviare le elezioni consortili anche in ragione delle contemporanee elezioni regionali; dopo il voto dei calabresi con un nuovo Consiglio ed una nuova giunta sarà possibile riprendere tutti i percorsi intrapresi magari facendoli precedere dagli stati generali dell’agricoltura calabrese. Non passerelle elettorali, non incontri fini a se stessi ma tre giorni durante i quali – alla presenza degli organi di informazione – gli imprenditori agricoli, tutte le sigle di rappresentanza, la politica regionale – individuino una strategia condivisa che consenta l’impiego effettivo e produttivo dei fondi comunitari, il rinnovamento degli enti consortili, il rilancio delle agenzie regionali. Tutto ciò per trasformare in realtà visibile e concreta una verità elementare: l’agricoltura è strategica per la Calabria».
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