Csm, Berlusconi punta su Jole Santelli

LAMEZIA TERME Sulle nomine dei giudici costituzionali e dei membri laici del Csm il Parlamento è paralizzato. L’undicesima votazione delle camere riunite si è chiusa con un nulla di fatto. Ma adesso spunta una possibile via d’uscita dall’impasse che riguarderebbe da vicino la Calabria. Sembra che Berlusconi e Forza Italia stiano lavorando a pieno regime per l’elezione di Jole Santelli al Consiglio superiore della magistratura. Il nome della coordinatrice regionale di Fi non era ancora emerso, ma sarebbe l’asso nella manica dell’ex premier per sbloccare una situazione di stallo che si protrae da troppo tempo. L’elezione della Santelli potrebbe essere più che plausibile, visto che filtrano voci di una possibile “non opposizione” alla nomina da parte del Pd.

Dovesse infine riuscire l’operazione, i riflessi sulle dinamiche politiche calabresi potrebbero essere rilevanti. L’eventuale passaggio della deputata azzurra nell’organo di controllo della magistratura libererebbe il posto alla Camera per l’ex deputato reggino Nino Foti, primo dei non eletti del Pdl alle ultime Politiche. Uno “scambio di poltrone” che, come per magia, avrebbe il merito di riportare il sereno tra i berluscones calabresi. Com’è noto, la Santelli ha già espresso la sua preferenza per Wanda Ferro come candidata presidente della Regione. Foti, invece, è il principale supporter del presidente della Provincia di Reggio, Peppe Raffa, che punta a guidare la coalizione del centrodestra alle prossime Regionali. Ora l’elezione della Santelli al Csm potrebbe rimescolare le carte. 

Nel frattempo le ipotesi si rincorrono: è di pochi minuti fa la notizia (diffusa dall’agenzia di stampa Tmnews) secondo cui Pd e Fi avrebbero siglato un nuovo accordo su Pierantonio Zanettin, senatore di Fi, gradito anche alla Lega. In caso di ulteriore fumata nera, però, si riaprirebbero di nuovo i giochi con la Santelli pronta ai blocchi di partenza. Azzurri e democrat avrebbero deciso anche di presentare scheda bianca alla prossima votazione per i membri della Corte costituzionale.