COSENZA Nei giorni scorsi è stata eseguita la restituzione di gran parte dei beni sequestrati a Pasquale Basile, ex sindaco di Scalea – difeso dagli avvocati Vincenzo Adamo e Marina Pasqua – il 12 luglio del 2013, data di avvio delle misure cautelari, personali e reali, emesse nell’ambito dell’operazione “Plinius”. L’inchiesta ha svelato i presunti legami fra la criminalità organizzata e l’amministrazione comunale di Scalea, sciolta per infiltrazioni mafiose lo scorso 25 febbraio.
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha accolto la tesi dei due legali annullando il provvedimento del gip di Catanzaro, riconoscendo la proporzione del valore dei beni sequestrati a Basile con le sue capacità reddituali. E’ stata disposta, pertanto, la restituzione di un appartamento, di un terreno, dei conti correnti bancari e dei relativi importi depositati, di alcuni buoni di investimento, di due libretti al portatore e dell’autovettura dell’ex sindaco.
Per il Tribunale del Riesame di Catanzaro – è scritto in una nota dei legali – nessun rapporto è stato dimostrato dalla pubblica accusa tra i beni e le condotte illecite contestate a Basile. Il Tribunale ha mantenuto il vincolo soltanto su un appartamento e su un libretto nominativo avente un saldo di € 12.587,54, motivando il mantenimento del vincolo esclusivamente sulla necessità di un ulteriore approfondimento sul punto da parte della difesa. Il 23 settembre riprenderà il processo di primo grado che si sta svolgendo davanti al Tribunale di Paola.