COSENZA Uno pensa alle battaglie della sinistra per la conquista dei diritti degli esclusi e poi legge quel che scrive il consigliere Giovanni Cipparrone, eletto nella lista di Sel al comune di Cosenza e capisce che qualcosa non va. Infatti Cipparrone ha pubblicato sulla sua bacheca di Facebook, diventata anche per lui come per molti veicolo di comunicazione politica, un post che riguarda la recente decisione del sindaco Occhiuto di realizzare finalmente l’annunciata tendopoli per i rom presso la stazione di Vaglio Lise. Contro questa scelta Cipparrone avvisa che ci sarà una dura battaglia: «Basta abusi, aspettiamo da anni il censimento».
Parlando direttamente ai cittadini del popoloso quartiere di Cosenza il consigliere comunale, che evidentemente lì raccoglie numerosi consensi, spiega che la decisione del sindaco è inaccettabile e che lui la considera un abuso. Vale la pena di rammentare che prima dell’estate un incendio ha distrutto gran parte del villaggio rom posto lungo il fiume e che molte famiglie sono ora ospitate presso il Ferro Hotel della stazione. Una soluzione che non può protrarsi per sempre e da Palazzo dei Bruzi sin da subito fu promessa la costruzione entro pochi giorni di un villaggio composto da tensostrutture. Da quell’annuncio sono passati mesi, ma ora dall’amministrazione comunale arriva la notizia che sono stati stanziati oltre 40mila euro per affidare in cottimo fiduciario la costruzione della tendopoli. Decisione che evidentemente non piace al consigliere che milita nel partito di Vendola e che con il suo post sul social network getta l’allarme tra gli abitanti del quartiere di fronte al quale sorgerà il villaggio.
Lo scritto di Cipparrone scatena prevedibili commenti che svelano una pericolosità già avvertita da tempo, dando il via a una serie di risposte sulla sua bacheca che risultano molto preoccupanti. Infatti i suoi simpatizzanti non hanno esitato a replicare al suo post con frasi che rivelano una tutt’altro che silenziosa intolleranza razzista. Nei commenti pubblicati – e successivamente rimossi dallo stesso consigliere comunale – sulla sua bacheca virtuale si passa disinvoltamente dal «dobbiamo essere tutti uniti per cacciarli, troppa confidenza», fino al «sarò il primo a metterci fuoco…. Basta rom, basta marocchini». L’avvertimento minaccioso prende corpo attraverso diverse sfumature. Alcuni commenti restano vaghi, come chi avverte che «non staremo a guardare…e succederà qualcosa che non vogliamo…», mentre altri assai più risoluti avvisano che «se ne devono andare non solo da via Popilia, li dobbiamo cacciare da tutta Cosenza», promettendo in caso contrario l’inizio di una «guerriglia». La discussione assume anche note ambientaliste quando arriva il commento di chi, considerando evidentemente i rom umanità spazzatura, afferma che «non se ne parla proprio, raccogliamo le firme se è necessario o altro. Ma hanno preso via Popilia per una discarica?». Il consigliere di Sinistra, ecologia e libertà pare dimenticare in un colpo solo le battaglie per l’integrazione delle etnie minoritarie e per l’estensione del diritto a una vita dignitosa per tutti.
Michele Giacomantonio
m.giacomantonio@corrierecal.it
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