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Padre Fedele, i legali della suora e delle parti civili invocano rispetto

COSENZA All’indomani della sentenza della Corte di Cassazione sul processo che ha visto imputati padre Fedele e il suo ex segretario Antonello Gaudio e che ha stato disposto annullamento con r…

Pubblicato il: 18/09/2014 – 17:10

COSENZA All’indomani della sentenza della Corte di Cassazione sul processo che ha visto imputati padre Fedele e il suo ex segretario Antonello Gaudio e che ha stato disposto annullamento con rinvio per il primo e annullamento parziale per il secondo – comportando, tale decisione, il rinvio dinnanzi ad altra sezione della Corte d’appello di Catanzaro –, le parti civili costituite hanno inteso fare chiarezza. «La suora e il “Centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino” per il tramite dei loro legali – è scritto in una nota firmata dagli avvocati Marina Pasqua, Amelia Ferrari, Vanessa Piluso, Teresa Manente ed Elena Coccia – continueranno a seguire il caso con attenzione massima rispetto alle motivazioni che la Corte di Cassazione depositerà, continuerà ad essere assistita la posizione processuale di suor T con il dovuto scrupolo, anche in considerazione dell’ulteriore vaglio a cui sarà sottoposto il processo e per cui ci si rimette con fiducia alla Sezione della Corte d’appello di Catanzaro che lo prenderà in carico. Nella convinzione che ulteriori approfondimenti possano solo essere proficui ai fini dell’accertamento della verità processuale, si auspica pacatezza e rispetto mediatico in tutti i frangenti e negli sviluppi di questa complicata vicenda giudiziaria».

Anche le suore Francescane dei Poveri – l’ordine cui appartiene suor T – «in solidarietà con tante vittime di violenza, ingiustizia e oppressione», esprimono profonda costernazione per la sentenza della Cassazione, che le raggiunge dopo nove anni di doloroso percorso. Tuttavia sono consapevoli che il processo non è finito: continueranno quindi a impegnarsi con tenacia perché la verità e la giustizia possano affermarsi. In particolare per suor T è molto difficile esprimere la sofferenza che, come donna ferita, prova in questo momento. Confida tuttavia che alla fine la verità sarà riconosciuta, non solo per la sua di storia ma anche a favore di tutte le donne che vivono la sua stessa dolorosa situazione». 

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