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Sidari, il commissario «non idoneo»

LAMEZIA TERME Praticamente le cose stanno così: per la giunta regionale, Enzo Sidari non è idoneo allo svolgimento del ruolo di direttore generale delle Aziende sanitarie calabresi. Poi, però, la s…

Pubblicato il: 18/09/2014 – 13:45
Sidari, il commissario «non idoneo»

LAMEZIA TERME Praticamente le cose stanno così: per la giunta regionale, Enzo Sidari non è idoneo allo svolgimento del ruolo di direttore generale delle Aziende sanitarie calabresi. Poi, però, la stessa giunta lo mette a capo, come commissario, dell’Ao di Reggio, dove svolgerà né più né meno le funzioni di un dg. Una bella incongruenza, quella messa in atto dall’esecutivo retto dalla “governatrice” Antonella Stasi. Un’altra possibile “anomalia” che va ad arricchire il già ricco dossier relativo alle nomine dei commissari decretate martedì notte, in netto contrasto con i divieti dei ministeri Salute ed Economia, con l’Avvocatura dello Stato e con la struttura commissariale che vigila sul Piano di rientro dal debito. Una svista, una dimenticanza? Eppure, gli elenchi dei candidati idonei e di quelli non idonei il governo regionale li ha approvati davvero di recente, circa un mese fa, con una deliberazione che porta la data del 13 agosto (la numero 344).
Sidari, a ben guardare, è l’unico commissario tra quelli freschi di incarico a essere stato giudicato non adatto al ruolo da quella stessa giunta che poi gli ha affidato le chiavi del “Bianchi-Melacrino-Morelli”. Gli altri ci sono tutti: sono idonei Franco Sarica (Asp Reggio), Filomena Panno (Ao Cosenza), Gianfranco Scarpelli (Asp Cosenza), Giovanni Paladino (Asp Catanzaro), Mario Catalano (Ao Catanzaro) ed Elga Rizzo (Asp Crotone). Sidari no, per lui era stata esclusa la possibilità di assumere la guida di un’Azienda sanitaria per mancanza dei requisiti direzionali. Lo diceva la giunta, mica qualcun altro.
E invece la storia è andata in tutt’altro modo per il grand commis che in passato ha fatto parte della giunta comunale dell’ex sindaco Peppe Scopelliti. La cui influenza si è fatta sentire anche ora che non è più governatore né commissario ad acta alla Sanità. Sidari è da sempre uno degli uomini più vicini e “fedeli” al già presidente di Regione. Ed è probabile che il nuovo incarico ricevuto (dopo aver svolto fino a ieri il ruolo di direttore sanitario dell’Ao reggina) abbia prodotto un forte compiacimento nell’amico Peppe. Che forse avrà alimentato la sua volontà di potenza anche per la riconferma di Franco Sarica – altro ex assessore comunale ai tempi del “modello Reggio” – al timone all’Asp 5.
Per i malpensanti non ci sono alibi di sorta: il colpo di mano messo in pratica a Catanzaro rappresenta un nuovo capitolo nell’eterna saga della politica clientelare calabrese, ancor più grave perché ordito da una giunta in prorogatio, che potrebbe attenersi soltanto all’ordinaria amministrazione astenendosi da provvedimenti dal forte sapore elettorale, a soli due mesi dal voto. Infatti i ministeri hanno già richiesto gli atti incriminati e annunciato azioni legali contro i firmatari di quelle delibere. Quegli stessi ministeri che adesso stanno vagliando l'”anomalia” Sidari, il commissario «non idoneo».

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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