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Spacciavano ai ragazzi della Catanzaro “bene”, arrestati 9 pusher

CATANZARO Spacciavano davanti alle scuole le nove persone finite nella rete della Squadra mobile di Catanzaro guidata da Rodolfo Ruperti. Le indagini, condotte con il coordinamento della Procura de…

Pubblicato il: 18/09/2014 – 6:33
Spacciavano ai ragazzi della Catanzaro “bene”, arrestati 9 pusher

CATANZARO Spacciavano davanti alle scuole le nove persone finite nella rete della Squadra mobile di Catanzaro guidata da Rodolfo Ruperti. Le indagini, condotte con il coordinamento della Procura del capoluogo, hanno permesso di sgominare una banda di pusher che vendevano gli stupefacenti a ragazzi (di età compresa tra i 15 e i 25 anni) che, sotto le loro pressanti richieste, che a volte erano vere e proprie minacce, si erano visti costretti in diverse circostanze a rubare gioielli di famiglia che rivendevano nei “Compro oro” per pagarsi la droga.
Ai domiciliari è finito Domenico Canino, 20 anni già noto alle forze dell’ordine; con lui anche Farid Hamdi Farid, marocchino di 20 anni, anch’egli già noto e Ahmed Gamra, 24 anni, marocchino. Eddine Saif Dhif, tunisino di 27 anni che è sfuggito alla notifica del provvedimento perché si trova in Francia. L’ordinanza con l’obbligo di dimora a Catanzaro è stata notificata, invece, a Giuseppe Carmeli, 31 anni, mentre l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria riguarda Houssem Khemissi, 21 anni, tunisino; Lorenzo Scozzafava, 21 anni, studente universitario di Catanzaro; Giusepppe Ferri, 33 anni, di Catanzaro; Piero Caroleo, 21 anni, anch’egli di Catanzaro. Ad Ahmed Gamra è contestato anche il reato di tentata estorsione, viste le minacce ricostruite nei confronti di un giovane che non era riuscito a pagare lo stupefacente. I pusher avrebbero rifornito una clientela di giovani appartenenti alla Catanzaro “bene”, non disdegnando di ricorrere a metodi estorsivi per riscuotere i crediti di droga maturati con i loro clienti.
Come ha spiegato il capo della Mobile, Rodolfo Ruperti, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Catanzaro, sono state alcune mamme a rivolgersi alla polizia. Dopo il primo arresto di Canino, in particolare, sono partite una serie di segnalazioni da parte di altre madri. Le indagini hanno permesso di individuare anche le piazze della cessione: dai soliti giardini di San Leonardo, alla fermata dei pullman davanti al tribunale, quindi villa Trieste, il parco della biodiversità, via Carlo V e un parco giochi vicino ad una scuola.

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