La Gdf bussa, la Regione non apre

CATANZARO La Regione si rifiuta di consegnare gli atti “incriminati” alla Guardia di finanza. Ieri il nucleo di missione coordinato del sub-commissario per il Piano di rientro Luciano Pezzi ha bussato alla porta della segreteria della giunta regionale per acquisire le delibere con cui vengono nominati i nuovi commissari della sanità, così come disposto dai ministeri della Salute e dell’Economia. Grande è stato lo stupore dei quattro marescialli delle Fiamme gialle, che si sono trovati davanti alla ferma opposizione dei dipendenti regionali, su chiaro input dei vertici di Palazzo Alemanni. «Gli atti possiamo consegnarveli solo dopo la loro pubblicazione ufficiale», si sono sentiti dire i finanzieri incaricati di prelevare gli incartamenti. Una motivazione piuttosto singolare, visto che, una volta pubblicati, non ci sarebbe bisogno di alcuna acquisizione da parte degli uomini di Pezzi.

Ma c’è già chi, dietro il rifiuto della Regione, ha visto una manovra ben studiata. Come voler prendere tempo per consentire ai commissari (tutti “rappresentanti” delle varie anime che compongono il centrodestra) di firmare comunque i contratti prima della revoca ufficiale dei mandato disposta da Roma. Una possibilità che esporrebbe la Regione al rischio di possibili contenziosi avanzati dagli stessi commissari, una volta rimossi dall’incarico conferito loro grazie a un “colpo di mano” dell’esecutivo calabrese. Martedì notte la giunta, malgrado il chiaro divieto dei ministeri e dell’Avvocatura dello Stato, ha nominato i nuovi vertici di Asp e Ao regionali. Un “blitz” che ha scatenato la pronta reazione dei ministeri. Dopo il rifiuto di consegnare i documenti alle fiamme gialle, la giunta – nella tarda mattinata di oggi – ha fatto un passo indietro. La struttura commissariale guidata da Pezzi ha infatti ricevuto una comunicazione ufficiale: «Potete venire a prendere i documenti». 

Pietro Bellantoni

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