TORINO Tredici condanne a pene fino a otto anni, cinque patteggiamenti e un’assoluzione: si è concluso così il processo “Esilio” nei confronti degli imputati per avere composto una locale cellula di ‘ndrangheta a Giaveno, nel Torinese. Il gup Alessandra Danieli ha accolto la tesi dell’accusa, sostenuta dai pm Stefano Castellani e Roberto Sparagna, e ha disposto anche la confisca di numerosi beni. La pena più alta è stata inflitta al presunto capo della cellula, Giuseppe Mirabella detto “Il nonno”.
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