CATANZARO «Lunedì prossimo potrebbe essere la fatidica data che sancisce la morte definitiva della Fondazione Campanella di Germaneto che si occupa della cura dei malati oncologici. E, nonostante ciò, la politica regionale continua a rimanere impassibile». Il presidente di Anci giovani, Marco Ambrogio, si scaglia contro l’inerzia della classe dirigente calabrese che non è riuscita a trovare una soluzione per il polo catanzarese. «Già nei primi giorni d’estate – prosegue – come Anci giovani Calabria avevamo chiesto alla giunta regionale un intervento teso quantomeno al ripianamento dei debiti che consentisse la salvezza della nota fondazione attraverso una seria programmazione che ne consentisse un rilancio serio. Tutto ciò non si é avuto e oggi ci troviamo dinnanzi a un duplice danno: da una parte quello della perdita dei livelli occupazionali per i circa 180 dipendenti (che non percepiscono retribuzioni da cinque mesi) e dall’altra invece la penitenza degli ammalati oncologici costretti a subire oltre al danno della malattia, la beffa di doversi recare altrove (magari dovendo affrontare i viaggi della speranza in altre regioni) per ricevere le cure salva vita che potrebbero e dovrebbero essere invece garantite nella propria regione se fosse davvero una regione normale».
«Oggi – continua Ambrogio – come Anci torniamo a ribadire con forza alla presidente “facente funzioni” Stasi che la politica deve intervenire e dunque la sua giunta, che é intervenuta in questi ultimi giorni per situazione di gran lunga meno importanti di questa che riguarda da vicino la salute della povera gente, deve trovare le coperture necessarie per un rilancio serio della struttura che é diventata fiore all’occhiello nella cura e nella ricerca oncologica calabrese. Siamo stanchi di assistere a questi soprusi e tagli scellerati sempre nei confronti di enti e strutture che hanno a che vedere con la cura della salute che, fino a prova contraria dovrebbe essere un diritto acquisito».
x
x