Occhiuto: i Gentile cercano di ostacolarmi

COSENZA È sempre tempo per una resa dei conti all’interno del centrodestra. L’avvicinarsi delle elezioni provinciali – elezioni di secondo livello cui non partecipano i cittadini – è una buona occasione per ridare fiato ad antiche faide mai davvero sopite e infatti mentre il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto fa sapere di accettare la sua candidatura a guidare l’ente intermedio, dentro la destra c’è chi organizza una fronda dando fiato a una candidatura alternativa. Ne è consapevole Occhiuto, che infatti rilancia il consenso attorno alla sua persona, ma ammette che qualche forza non irrilevante si muove in direzione diversa. «Al momento vedo i Gentile che cercano di far nascere una candidatura diversa e alternativa alla mia», dice Occhiuto, che però rivendica una sorta di naturale sua candidatura, anzi immagina che a diventare presidente della Provincia debba essere proprio il sindaco del capoluogo. «Lo spirito immaginato dal legislatore è proprio quello di dare una guida istituzionale ai diversi agglomerati territoriali, andando ben oltre le logiche partitiche», ripete Occhiuto, sapendo però che la sua è un’interpretazione che in realtà non pare trovare assoluta condivisione innanzitutto dentro la sua compagine politica.

Ad avanzare perplessità sul ruolo che in futuro dovrebbe ricoprire Occhiuto è per esempio Marcello Manna, sindaco della vicinissima Rende, che continua a chiedere che la scelta di chi guiderà la Provincia venga assunta «in modo maggiormente  collettivo», coinvolgendo le espressioni del territorio, ma anche le realtà sociali che qui sono presenti e operano. A Manna la scelta di candidare Occhiuto pare troppo verticistica, calata dall’alto, frutto non di una discussione, ma il prodotto di una decisione partorita senza aver ascoltato il parere dei molti protagonisti istituzionali, politici e della società civile, al punto che il sindaco di Rende chiede di non ignorare le molte iniziative che si stanno muovendo per questo scopo. È ben noto che dentro il centro destra sarebbe proprio Manna a rappresentare quella candidatura alternativa a Occhiuto che i fratelli Gentile vorrebbero sostenere, anche per via di antiche divergenze che davvero non hanno trovato soluzione. Dentro questa dialettica entra con vigore il sindaco di San Giovanni in Fiore, Antonio Barile, che critica Occhiuto per aver affermato di voler proseguire il lavoro fin qui fatto da Mario Oliverio. Barile ha modo di attaccare l’ormai ex presidente della Provincia ed esponente del Pd, avendo cura però di sparare soprattutto sul sindaco di Cosenza. «Sbaglia Occhiuto nel voler seguire la traccia lasciata da Oliverio, perché la sua esperienza è stata sostanzialmente un bluff», dice Barile, chiamando in causa contro Oliverio e indirettamente anche contro la candidatura del sindaco di Cosenza, anche i sindaci di Rossano e Corigliano, «che sono certo la pensano in maniera diversa da Occhiuto». Al sindaco di Cosenza la presa di posizione di Barile non sembra preoccupare troppo, anche perché «il sindaco di San Giovanni dovrebbe sapere che molti del suo paese hanno firmato per la mia candidatura».

Dall’altra parte intanto le acque sembrano più quiete. Infatti il centrosinistra dopo «aver attuato una serie di consultazioni con i sindaci ed i consiglieri comunali della coalizione e di ispirazione civica ha deciso di candidare alla guida della Provincia Gianni Papasso». A tal fine le altre candidature sono state ritirate, riconoscendo il ruolo dei socialisti (Papasso è il sindaco di Cassano allo Ionio) e garantendo alla candidatura unitaria «sostegno incondizionato».

Michele Giacomantonio

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