PAOLA Oltre quattro ore di requisitoria al termine della quale i pm della procura di Paola Sonia Gambassi e Maria Camodeca hanno chiesto sei anni di reclusione per il conte di Valdagno, Pietro Marzotto, ex presidente del gruppo. Secondo la Procura di Paola, infatti, nell’impianto tessile della Marlane di Praia a Mare i vapori tossici hanno provocato la morte 107 operai. Gli affari della Marzotto in Calabria si sono chiusi nel 2007 quando la Procura di Paola ha messo i sigilli allo stabilimento.
Non va meglio a già amministratori e dirigenti di quella che è stata soprannominata “fabbrica dei veleni”. Per Carlo Lomonaco sindaco di Praia a Mare per due mandati a processo nella qualità di responsabile del reparto tintoria sono stati chiesti dieci anni. A Lomonaco vengono contestate malattie e infortuni a danno di diversi lavoratori. La procura non è stata tenera nemmeno con l’ex amministratore delegato del gruppo Silvano Storer, per lui sono stati chiesti 5 anni; Jean De Jaegher (consigliere dell’associazione europea delle industrie tessili e presidente della Marzotto Usa dal ’95 al ’98), 5 anni; Lorenzo Bosetti (ex sindaco di Valdagno e consigliere delegato e vicepresidente della Lanerossi), 5 anni; Vincenzo Benincasa, 8 anni; Salvatore Cristallino, 3 anni; Giuseppe Ferrari, 4 anni e sei mesi; Lamberto Priori, 7 anni e sei mesi; Ernesto Antonio Favrin (vicepresidente vicario di Confindustria Veneto) 5 anni e Attilio Rausse 3 anni e sei mesi. Solo una richiesta di assoluzione per Ivo Comegna per non aver commesso il fatto. L’inchiesta è durata dieci anni ed è stata condotta in prima persona dal procuratore capo Bruno Giordano.
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