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Operazione Fiore, chiesto un rinvio a giudizio

PALMI A imprenditori e commercianti formalmente chiedevano solo un fiore, ma in realtà pretendevano denaro per sostenere i parenti in carcere e continuare a finanziare il clan gli uomini dei G…

Pubblicato il: 23/09/2014 – 7:53
Operazione Fiore, chiesto un rinvio a giudizio

PALMI A imprenditori e commercianti formalmente chiedevano solo un fiore, ma in realtà pretendevano denaro per sostenere i parenti in carcere e continuare a finanziare il clan gli uomini dei Gallico per i quali i pm Roberto di Palma, Giovanni Musarò e Adriana Sciglio hanno chiesto il giudizio. Accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, usura ed estorsione entrambi reati aggravati dalle modalità mafiose, Rocco Bartuccio, Rocco Brunetta, Antonino Cosentino, conosciuto come “poldino”, Emanuele Cosentino, Antonino Gallico, Domenico Nasso, Ivan Nasso e Loredana Rao, per i sostituti della Dda sono tutti responsabili del sistema di estorsioni imposto dal clan agli operatori economici di Palmi e coordinato dal figlio sedicenne del boss Rocco Gallico, arrestato lo scorso novembre e oggi a giudizio di fronte al Tribunale dei minori. Indebolito ma non piegato da arresti e operazioni, il clan – stando a quanto emerso dalle indagini – continuava a vessare commercianti e imprenditori anche per mantenere i tanti affiliati finiti dietro le sbarre. Un regime di terrore imposto seguendo le direttive del boss Gallico che familiari e parenti ricevevano durante i colloqui e portavano all’esterno, ma soprattutto confermato da quattro dei tanti operatori economici strozzati dal clan. Naturale prosecuzione del fortunato filone investigativo Cosa mia, l’inchiesta Fiore ha permesso inoltre di individuare ulteriori soggetti organicamente inseriti nel clan Gallico con ruoli e funzioni ben individuati, ritenuti strumentali alle esigenze dell’organizzazione criminale. Tutte accuse che adesso toccherà al gup, in sede di udienza preliminare, valutare.

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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