LAMEZIA TERME I lavoratori del “Programma stages” chiedono futuro e certezze alla politica regionale. So circa 320 i precari che, dopo aver prestato per anni la loro attività lavorativa nelle amministrazioni pubbliche della Regione, restano in attesa di una risposta definitiva sulla situazione occupazionale. Il progetto, lanciato nel 2008 dal governo Loiero, è stato successivamente rifinanziato per due volte dall’esecutivo di centrodestra. «Senza impiego da più di un anno – scrivono i rappresentanti del Coordinamento meritocrazia 110 –, a nulla sono valsi i tentativi di dialogo e i confronti continui con le istituzioni. La giunta e lo stesso consiglio regionale non hanno dato ascolto alla vertenza che ci riguarda e che sta acquisendo connotati molto gravi sul piano sociale e generazionale. Sei anni fatti di incontri, promesse mai mantenute, di grandi proclami e piccole grandi delusioni da parte di questa politica che dei giovani fa il cavallo di battaglia in campagna elettorale ma che degli stessi si dimentica una volta “acchiappata” la poltrona». Sei anni in cui molte cose sono cambiate. Molti lavoratori sono diventati padri e madri con il dovere «di garantire una vita dignitosa prima di tutto ai propri figli e successivamente a loro stessi, altri sono bloccati da uno status di disoccupazione perenne che non permette loro una prospettiva futura».
Gli “stagisti” ora chiamano la politica «ad assumersi le proprie responsabilità intervenendo in maniera definitiva su questa vicenda, nell’interesse di tanti giovani (ora non più così giovani) che in questo programma hanno investito tempo e aspettative. Ma non si capisce perché gli appelli alla chiarezza cadono nel vuoto e questo dopo aver speso circa 17,5 milioni di euro per formare e far lavorare centinaia di giovani eccellenze, scelti dalla Regione attraverso una selezione puramente meritocratica, ed entrati nelle amministrazioni solo perché laureati con il massimo dei voti, e con molti altri titoli oltre alla laurea».
Il Coordinamento chiede che la questione sia affrontata durante la prossima e ultima seduta del consiglio regionale, «affinché si possano assumere determinazioni per il proseguo dell’attività lavorativa, e successivamente avviare un percorso serio che possa garantirci una certa serenità e continuità lavorativa. Ci auguriamo che il nostro appello non cada nuovamente nel vuoto e che la politica regionale si dimostri lungimirante e veramente vicina ai problemi che affliggono le nuove generazioni, dimostrando che il “Programma Stages 2008” è una risorsa da coltivare e non un “problema” da ignorare».
Altrimenti «non si capisce cosa sia servito “richiamare” giovani eccellenze nelle propria terra investendo così tanti milioni di euro, se non per scrivere l’ennesima brutta pagina, con la quale si darà un segnale allarmante a tutte le nuove generazioni che, pur sognando e credendo di poter costruire un futuro nella propria terra, saranno costrette sempre più ad emigrare».
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