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In manette la primula rossa dei Piromalli-Molè

REGGIO CALABRIA Si era dato alla macchia dallo scorso giugno, ma adesso la fuga di Rocco Pasqualone è finita a Gallina, zone sud di Reggio. I carabinieri del Comando provinciale di Reggio hanno arr…

Pubblicato il: 24/09/2014 – 10:46
In manette la primula rossa dei Piromalli-Molè

REGGIO CALABRIA Si era dato alla macchia dallo scorso giugno, ma adesso la fuga di Rocco Pasqualone è finita a Gallina, zone sud di Reggio. I carabinieri del Comando provinciale di Reggio hanno arrestato il latitante, ricercato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti e condannato definitivamente alla pena di 14 anni, 3 mesi e 19 giorni di reclusione. Pasqualone, 44 anni, è ritenuto uno dei superboss della cosca Piromalli-Molè di Gioia Tauro ed è stato catturato seguendo i movimenti dei familiari. Il pedigree criminale è lunghissimo: coinvolto nel 2012 nell’operazione “Doppio canale”, è stato anche arrestato per l’omicidio del medico Luigi Ioculano, avvenuto nel settembre del ’98, anche se per entrambe le vicende giudiziarie Pasqualone è stato poi assolto. Ora deve scontare la pena che nasce da un’operazione dell’ottobre del 2005, con cui la Dda di Reggio aveva disposto la cattura di 18 persone, tutti membri di un’organizzazione specializzata nel traffico di cocaina, sotto l’egida imprescindibile del clan Piromalli-Molè. La base operativa era stata individuata a Gioia Tauro, mentre la “neve” arrivava, grazie agli emissari della cosca, dai Paesi Paesi dell’Est europeo, in particolare dalla Bulgaria, tappa intermedia dei carichi in arrivo dal Sud America. La cocaina veniva nascosta all’interno di pallet di legname ed era smerciata in Calabria, Lombardia, Sicilia e Lazio.
L’indagine è stata incentrata sui controlli dei familiari, che avevano il compito di curare l’aspetto logistico della latitanza di Pasqualone. Seguendo la fidanzata, gli investigatori sono riusciti a individuare la casa di contrada Caridi a Gallina, dove aveva trovato rifugio il ricercato, che risulta di proprietà del titolare di un’impresa per cui lavorava proprio la compagna di Pasqualone. Il latitante è stato trovato a letto con la fidanzata. Con sé non aveva armi e non ha opposto resistenza. Nonostante avesse due documenti di identità contraffatti, ha declinato subito la sua vera identità. In un’altra parte dell’immobile sono stati trovati anche il proprietario della casa e sua moglie, Giorgio Bambara e Angela Cosoleto. Questi ultimi, assieme alla fidanzata di Pasqualone, sono stati arrestati per procurata inosservanza di pena.

 

p. bel.

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