Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Omicidio a Pedace, il presunto omicida resta in carcere

COSENZA Il gip di Cosenza, Giusy Ferrucci, ha convalidato il fermo di Leo Franco Chimenti, il 51enne di Pedace accusato di aver ammazzato, domenica scorsa, Francesco Palazzo, 66enne del luogo.&nbsp…

Pubblicato il: 25/09/2014 – 13:05
Omicidio a Pedace, il presunto omicida resta in carcere

COSENZA Il gip di Cosenza, Giusy Ferrucci, ha convalidato il fermo di Leo Franco Chimenti, il 51enne di Pedace accusato di aver ammazzato, domenica scorsa, Francesco Palazzo, 66enne del luogo. 

Il presunto assassino è accusato anche di aver ferito il genero della vittima che si trovava lì con il figlio di Palazzo. Chimenti, mercoledì pomeriggio, è stato sentito dal giudice in sede di interrogatorio di garanzia e ha ricostruito quanto accaduto. Secondo la sua versione, avrebbe colpito la vittima solo per difendersi perché – ha detto assistito dal suo legale, l’avvocato Gianluca Garritano – lo avrebbero aggredito con un machete. Per il gip, Chimenti deve restare in carcere. Nei suoi confronti, la Procura – le indagini sono coordinate dal procuratore capo Dario Granieri e condotte dal pm Giuseppe Visconti – aveva emesso un decreto di fermo con l’accusa di omicidio e porto abusivo di armi.

I carabinieri della compagnia di Rogliano, con i colleghi del comando provinciale di Cosenza, nella giornata di martedì hanno eseguito un altro sopralluogo sulla scena del delitto e hanno rinvenuto due bossoli. Secondo una prima ricostruzione, il delitto sarebbe stato originato da una lite riconducibile all’uso dei pascoli. Le mandrie di Chimenti – secondo quanto è emerso – sconfinavano nei terreni di Palazzo distruggendo la verdura che l’uomo coltivava. Il figlio della vittima, sentito dai carabinieri della compagnia di Rogliano, guidati dal capitano Caruso, e da quelli del comando provinciale di Cosenza, guidati dal tenente colonnello Vincenzo Franzese, ha raccontato che domenica mattina era stato lo zio ad avvertire il padre: ancora una volta le mucche di Chimenti si trovavano nei loro terreni a Pedace. Il giovane ha precisato che gli animali del presunto assassino erano soliti da anni sconfinare nelle loro proprietà, principalmente tra settembre e ottobre. Palazzo con il figlio e il genero si è poi recato da Chimenti, che si trovava in un casolare dove aveva pranzato con un conoscente, e da quell’incontro la lite sarebbe degenerata. Le indagini proseguono per verificare l’esatta dinamica di quanto accaduto.  

 

Mirella Molinaro

m.molinaro@corrierecal.it 

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x