LAMEZIA TERME Una fatica editoriale premiata con il contatto umano con papa Francesco quella di Veronica Iannicelli e Pasquale Golia, che mercoledì scorso, nel corso dell’udienza generale, sono riusciti ad avvicinare il Santo Padre. I giovani cronisti calabresi hanno, in tal modo, avuto modo di fargli dono del libro “Non fatevi rubare la speranza – papa Francesco a Cassano all’Ionio”, edito da la Rondine Edizioni, che proprio dalla visita papale nella Piana di Sibari dello scorso 21 giugno prende le mosse.
Presto detta la reazione della massima autorità ecclesiastica, che ha abbracciato e benedetto i due giovani e ha avuto per loro parole di incoraggiamento che hanno suscitato in loro commozione.
Da grande comunicatore e già ampiamente avvezzo a tweet e trovate come la “misericordina”, Francesco si è concesso pure un selfie, che ha permesso di immortalare il momento che ha avuto luogo dopo la consueta catechesi e dopo il saluto agli ammalati.
L’incontro, hanno riferito Veronica e Pasquale, è durato una decina di minuti, ed è stato reso possibile dalla prefettura della Casa Pontificia, che ha accolto la richiesta dei due giovani di consegnare personalmente al Santo Padre una copia del libro. Vi hanno preso parte anche le famiglie degli autori e l’ideatore della copertina Peppino Martire, che ha consegnato una lettera al Santo Padre, l’editore e il direttore editoriale della casa editrice.
«È stata una emozione indescrivibile donare il nostro libro a papa Francesco – hanno spiegato gli stessi Iannicelli e Golia – senza contare che il Santo Padre si è mostrato disponibile e attento a quanto gli abbiamo detto, e alla fine ci ha detto di andare avanti. Dopo questo incontro ci sentiamo di rilanciare con più forza il messaggio di speranza che il papa ha lanciato dalla spianata di Sibari lo scorso 21 giugno, soprattutto per i più giovani».
«Papa Francesco – hanno concluso gli autori – ha dimostrato ancora una volta che è vicino alla gente comune, e noi siamo orgogliosi di aver scritto un libro dedicato a lui e al suo insegnamenti. Non possiamo poi non ringraziare la Casa Pontificia per averci accolto subito senza necessità alcuna di intermediazione. Noi ci siamo rivolti con il cuore, e loro hanno ricambiato concedendo a noi ed alle nostre famiglie una gioia unica. Così come teniamo a ringraziare i cerimonieri del Santo Padre e la sua scorta per averci accolto sin dal primo mattino con grande disponibilità e gioia», hanno concluso.
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