COSENZA Nella Calabria che è esclusa dall’alta velocità ma dove vengono chiuse le piccole tratte ferroviarie, dove manca la banda larga e la Salerno-Reggio Calabria è argomento triste e al tempo stesso comico che si tramanda in modo secolare è arrivato il ministro Lupi per parlare della funzione strategica delle Infrastrutture. Fuori dal salone della Camera di Commercio di Cosenza c’erano gli antagonisti del movimento “Prendo Casa” che gridavano contro il ministro e contro l’assessore Pino Gentile, accusato di gestire in modo clientelare il delicato settore dell’edilizia popolare. Dentro invece una folta schiera di militanti del Nuovo centrodestra. In realtà l’incontro con il ministro doveva essere una conferenza stampa, abilmente trasformata dai fratelli Tonino e Pino Gentile, padroni di casa dell’evento, in un piccolo ma significativo bagno di folla preelettorale, alla presenza di parlamentari ed esponenti del Ncd. Perché non si deve fare l’errore di scordare che alle porte sono orami giunte ben due elezioni, quella di secondo livello per eleggere il presidente della Provincia e più tardi quella per la Regione. Due appuntamenti di assoluto rilievo per i fratelli Gentile, che sono impegnati nel primo caso nel sostenere il sindaco di Rende, Marcello Manna, contro quello di Cosenza, Mario Occhiuto e hanno colto la presenza del ministro Lupi per chiamare a raccolta i sindaci della Provincia. Ma anche più importanti sono le elezioni regionali, per le quali la campagna pare sia partita con questo incontro rivendicando con forza la qualità del lavoro svolto dalla giunta. In particolare è stato Pino Gentile ad affermare che «abbiamo fatto cose importanti che però nessuno sa», malgrado la non sparuta schiera di addetti alla comunicazone di cui la Regione si era dotata.
«Noi abbiamo lavorato, non siamo andati in giro a inaugurare camere appena terminate di ospedali» ha quasi gridato Pino Gentile, elencando gli interventi approvati in materia di lavori pubblici e edilizia popolare, grazie ai quali «molta povera gente potrà comprare casa a prezzi più bassi di quelli di mercato». Ma durante l’incontro c’è stato spazio per uno sguardo alle politiche nazionali e al ruolo del partito. Così è toccato al senatore Nico D’Ascola spiegare che il forse resuscitato ponte sullo Stretto è di destra e dunque non ci pensi proprio Renzi a farlo suo, «perché noi grideremmo all’appropriazione indebita». In modo asciutto sono giunte poi le parole del ministro, che ha elencato i provvedimenti assunti per la Calabria.
«In questo momento ci sono 13 interventi attivi per una spesa di molti miliardi di euro», ha detto Lupi parlando poi più specificatamente della Salerno-Reggio Calabria per la quale «sono stati appena adesso stanziati altri 400 milioni di euro per procedere con altri lotti», mentre il presidente dell’Anas Pietro Ciucci, presente in sala, annuiva. Il ministro poi ha quasi rimproverato le Ferrovie, che non considera strategica la Calabria per l’alta velocità, che invece «deve scendere oltre Battipaglia e giungere a Reggio Calabria», promettendo alla fine una puntuale pianificazione dei prossimi interventi da realizzare nella nostra Regione. Fuori i fumogeni dei contestatori si erano spenti, dentro si erano accesi i fuochi della campagna elettorale.
Michele Giacomantonio
m.giacomantonio@corrierecal.it
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