NAPOLI «Avverto intatta la mia forza, ma anche un’energia più forte». Luigi De Magistris non sembra aver subito l’onda d’urto della condanna in primo grado rimediata nel processo Why not. Il sindaco di Napoli parla in consiglio comunale e chiede «a chi ha la forza di andare avanti, a chi vuole giustizia e non legalità formale di mettercela tutta. Quando il quadro appare così confuso appare anche più chiaro chi sta lavorando per mettere le mani sulla città. Quello che dobbiamo fare è far capire ai nostri cittadini che la posta in gioco è alta, al di là di ogni distinguo». «Non credo – ha aggiunto l’ex magistrato – che si possa cancellare questa esperienza a colpi di formalismi giuridici di norme». Per De Magistris «siamo di fronte a uno Stato profondamente corrotto», ribadendo di essere «uomo delle istituzioni» e di non volersi «far trascinare» a perdere tale fiducia. «Le istituzioni – ha continuato riferendosi al processo – sapranno riparare a queste violazioni di legge».
«Quando si alza il tiro e non ci si piega – ha concluso –, l’artiglieria pesante diventa più pericolosa. Noi non abbiamo armi ma sappiamo resistere e resisteremo. Sono assolutamente fiducioso che questa esperienza arriverà fino alla fine, al 2016. La nostra esperienza non è solo Napoli ma va ben oltre e la porteremo fino alla fine».
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