CATANZARO Detto, quasi fatto: il generale Pezzi è pronto a emanare i decreti di annullamento delle nomine dei commissari delle Aziende calabresi. Un atto che scatterà inevitabilmente se la giunta regionale non farà un passo indietro revocando in autotutela quelle delibere “incriminate”. Il neo commissario alla Sanità non ha intenzione di fare sconti ed è possibile che dia seguito a quanto annunciato la scorsa settimana già da mercoledì prossimo. Tra i provvedimenti da cancellare, anche la nomina – fatta in precedenza – del dg della “Mater domini”, Antonio Belcastro. Una posizione, quest’ultima, più spinosa delle altre perché il manager, a differenza dei commissari, ha già firmato il contratto relativo all’incarico. Pezzi, nel frattempo ha già emanato due diffide, entrambe indirizzate alle “governatrice” Antonella Stasi. In una c’è, appunto, la richiesta di revoca delle delibere sui commissari; nell’altra la richiesta di annullamento della nomina di Belcastro. Solo in caso di un nuovo “no” da parte dell’esecutivo Pezzi agirà personalmente usando i poteri – molto più ampi di quelli avuti da Scopelliti – che gli sono stati conferiti dal Consiglio dei ministri. I sostituti dei manager “illegittimi” dovrebbero essere individuati nei dirigenti “anziani” già presenti nelle Aziende provinciali e ospedaliere.
La scorsa settimana la giunta regionale aveva dato disco verde alla nomina dei commissari di Asp e Ao calabresi. Un’iniziativa censurata sia dai ministeri Salute ed Economia, sia dall’Avvocatura dello Stato, secondo cui un esecutivo in prorogatio non può in alcun modo ridisegnare il management sanitario della regione. Prescrizioni ignorate dalla giunta, che ha tirato dritto comunque. Solo che ora c’è anche un’appendice giudiziaria: la Procura di Catanzaro ha aperto un fascicolo sul “caso nomine”, in seguito a un esposto presentato dalla deputata grillina Dalila Nesci. Pezzi cancellerà tutto, ma non è detto che la storia finisca qui.
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