CATANZARO Condannato in appello per l’omicidio di Enzo Pelazza, ucciso nel 2000 a Carolei, il boss cosentino Ettore Lanzino, già in carcere dal 2012 dopo tre anni di latitanza. Nel processo Terminator 4, in sede di giudizio di secondo grado, secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Sud, la Corte di appello di Catanzaro (Galati presidente e Giglio a latere), ha riscritto l’esito dopo la requisitoria del sostituto procuratore generale Salvatore Curcio. Tramutata in sentenza di condanna a 30 anni di reclusione, la pronuncia di primo grado che aveva assolto Lanzino non solo per il delitto in questione, ma anche per gli assassini di Antonio Sena e Antonio Sassone, risalenti sempre al 2000 e consumatisi rispettivamente a Castrolibero e Terranova da Sibari.
Adesso è colpevolezza per l’omicidio Pelazza, mentre viene confermata l’assoluzione per gli altri due. Per l’agguato teso a Vittorio Marchio nel 1999 è stato anche condannato a 30 anni Mario Gatto, correo con Lanzino per il delitto Pelazza. Per lo stesso delitto Marchio, responsabile è stato anche ritenuto Walter Gianluca Marsico a carico del quale la pena è stata innalzata da 16 a 30 anni. L’assoluzione piena arriva per Roberto Porcaro e Biagio Barberio e per Giovanni Di Puppo, che in primo grado era stato condannato a tre anni. Sei anni sono stati comminati al collaboratore di giustizia Angelo Colosso e anche a Francesco Patitucci, Michele Di Puppo e Salvatore Ariello, avendo accertato i giudici di secondo grado la sussistenza un’associazione di stampo mafioso nella porzione di territorio compresa tra i fiumi Crati, Busento e Campagnan.
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