REGGIO CALABRIA «L’inefficienza e i gravi errori della Regione nello smaltimento dei rifiuti produrrà per il prossimo anno tariffe doppie rispetto alle attuali per le famiglie calabresi». Il consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi tratteggia un quadro preoccupante circa l’aumento dei costi per la spazzatura. «I Comuni come Reggio – spiega ancora –, che non hanno raggiunto gli obiettivi di raccolta differenziata fissati arbitrariamente dalla Regione, in seguito alla rimodulazione delle tariffe per il conferimento dei rifiuti, saranno costretti ad aumentare
ulteriormente e vertiginosamente la tassazione. Se una famiglia media di Reggio Calabria oggi si è vista recapitare una Tari di 500 euro (già notevolmente aumentata rispetto all’anno precedente) nel 2015 riceverà una bolletta con un aumento medio del 70%, quindi 850 euro». Per Naccari, è il risultato di una precisa deliberazione della giunta regionale (la 322 del 28 luglio 2014) che «sotto le mentite spoglie di una rimodulazione delle tariffe di smaltimento ha fissato un aumento irresponsabile e vertiginoso che i Comuni e di conseguenza i cittadini dovranno pagare nel 2015. Questi i numeri: +60% per i rifiuti indifferenziati, +124% per quelli indifferenziati e organici. E in Calabria si continuerà così a pagare di più per servizi la cui qualità è notevolmente al di sotto della tariffa pagata».
Secondo il consigliere del Pd, infatti, «le soglie individuate dalla giunta regionale sulla raccolta differenziata per il raggiungimento delle premialità sono di fatto, a meno di miracoli, irraggiungibili rispetto alla condizione di partenza per almeno il 95% dei Comuni calabresi e i tecnici regionali questo lo sanno bene. In questi anni il sistema denominato Calabria Sud costituito dagli impianti di valorizzazione di Sambatello, Siderno, Crotone e Rossano e dal termovalorizzatore di Gioia Tauro si è di fatto collassato per la mancanza di controllo sulla gestione degli impianti e per la scelta di mantenere la Calabria del nord non autosufficiente. Malfunzionamenti trascuratezza degli impianti sia a livello manutentivo che in termini di sicurezza hanno prodotto fermi a cui la Regione ha fatto fronte emettendo ordinanze per il trasferimento dei rifiuti direttamente in discariche anche fuori Regione. Non si capisce quanto questo sia voluto per favorire sistemi e meccanismi emergenziali». «Ed oggi – continua Naccari – nella determinazione delle tariffe, ci ritroviamo quantificate, in modo assurdo, come costi tutte le spese sostenute per far fronte a queste inefficienze, come se appartenessero alle normali spese di gestione. Scaricare sui Comuni e quindi sulle famiglie calabresi oneri dovuti alla propria inefficienza o addirittura a scelte poco chiare e scellerate, è di una gravità inaudita oltre che contrario ad ogni direttiva comunitaria sulla trasparenza e determinazione dei costi tariffari».
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