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Calabria alle urne, il monito di Minniti

REGGIO CALABRIA «La partita della liberazione della Calabria dalla ‘ndrangheta non si può e non si deve limitare all’azione di contrasto, ma dipende dalle pratiche di buon governo». Non usa me…

Pubblicato il: 28/09/2014 – 7:27
Calabria alle urne, il monito di Minniti

REGGIO CALABRIA «La partita della liberazione della Calabria dalla ‘ndrangheta non si può e non si deve limitare all’azione di contrasto, ma dipende dalle pratiche di buon governo». Non usa mezzi termini il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ospite del convegno organizzato dai Giovani in campo a Reggio –costola giovanile del Partito democratico – nell’illustrare quella che definisce «un’opportunità senza precedenti per la Calabria. «L’azione repressiva – afferma – è importante, ma altrettanto importante è la battaglia per dare alle città e alle regioni governi ineccepitili, attraverso liste a 24 carati». Un monito che ricalca gli allarmi più volte lanciati dalla commissione parlamentare Antimafia, come dai magistrati del distretto reggino e non solo, ma soprattutto individua il vero nocciolo della natura dei sistemi criminali, che radicano il proprio consenso proprio sulla capacità di essere interlocutore privilegiato per il cittadino medio. «Il vero metodo di contrasto alla ‘ndrangheta – afferma – è il buon governo. Una rappresentazione plastica della realtà reggina – e non solo – che oggi i calabresi hanno la volontà e la capacità di ribaltare. A breve – ha ricordato infatti Minniti – non solo la Calabria sarà chiamata alle urne per rinnovare il consiglio regionale e i reggini quello comunale dopo due anni di durissimo commissariamento, ma la chiamata al voto avverrà in un contesto estremamente dinamico e liquido, in cui tutto può cambiare».

Incalzato dalle domande e dalle tesi del direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, Minniti ha sottolineato come il tutto avvenga in un momento di drastico cambio degli equilbri all’interno della ‘ndrangheta, a partire dal cedimento di quel matriarcato come custode della memoria, su cui per decenni sono state costruite faide e vendette. Oggi – evidenzia Pollichieni – «la decisione di molte donne delle ‘ndrine di collaborare con la giustizia per dare ai propri figli un futuro diverso e migliore, coincide con la messa in discussione delle fondamenta stessa della ‘ndrangheta».

Un fenomeno che per Minniti è al contempo di estrema modernità e radici arcaiche, come dimostrano da un lato la strage di Duisburg, dall’altra l’ormai consolidato ruolo di principale player del mercato europeo della droga. “La battaglia contro la ‘ndrangheta, che stritola la vita economica, sociale e politica della Calabria – conclude Munniti – è una battaglia di libertà che va combattuta a partire da una consapevoleezza: “Bisogna rinunciare all’idea dell’invincibilità della ‘ndrangheta”.

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

 

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