LAMEZIA TERME Dissidenti sì, ma fino a un certo punto. I dalemian-bersaniani Nico Stumpo ed Enza Bruno Bossio ieri sera hanno deciso di non votare contro alla proposta di riforma del lavoro proposta in direzione da Matteo Renzi. I due deputati calabresi, appartenenti alla corrente di Area riformista, si sono astenuti e hanno così deciso di non seguire Bersani e D’Alema che hanno mantenuto la loro netta contrarietà al job acts anche in sede di voto finale al termine della direzione del Pd. Non hanno usato mezzi termini, D’Alema e Bersani, nel rivolgersi a Matteo Renzi e mentre il primo ha puntato il dito contro i tanto dibattuti «spot» del governo del rottamatore, il secondo non ha esitato ad evocare il “metodo Boffo” nel descrivere la gestione del Pd targato Renzi. Metodo che, si ricorda, fa riferimento all’attacco condotto da Il Giornale nel 2009 all’allora direttore dell’Avvenire e che, in sostanza, sta ad indicare il gettar fango a chi manifesta un dissenso politico. Quanto alle questioni calabresi, c’è chi non manca di sottolineare che il voto di astensione espresso da Stumpo e Bruno Bossio rappresenti una sorta di segnale di appeasement nei confronti della maggioranza renziana in vista delle regionali. I due parlamentari, come noto, sono impegnati nel sostenere Mario Oliverio alle primarie che si celebreranno domenica prossima e vorrebbero evitare uno scontro frontale con i vertici del Nazareno, che invece hanno espresso la loro preferenza per Gianluca Callipo. Con l’aria che tira tutto serve a Oliverio, tranne che ritrovarsi un Renzi motivato a tirare la volata finale al giovane sindaco di Pizzo Calabro. Con questa premessa forse è più facile interpretare il voto di astensione in direzione di Stumpo e Bruno Bossio.
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