Ultimo aggiornamento alle 10:32
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

La morte di Loria «causata da imperizie e negligenze»

COSENZA La morte di Aldo Loria sarebbe stata causata da imperizia e negligenze compiute da parte del personale medico e infermieristico dell’ospedale di Cosenza. È quanto hanno confermato, nell’aul…

Pubblicato il: 01/10/2014 – 10:55
La morte di Loria «causata da imperizie e negligenze»

COSENZA La morte di Aldo Loria sarebbe stata causata da imperizia e negligenze compiute da parte del personale medico e infermieristico dell’ospedale di Cosenza. È quanto hanno confermato, nell’aula 5 del Tribunale di Cosenza, i consulenti della Procura, chiamati a eseguire una serie di accertamenti per fare luce sul decesso di Aldo Loria, di Rossano, avvenuto nel 2012 nell’ospedale “Annunziata” della città dei Bruzi. Per la morte di Loria risultano imputati Antonio Perri, Pietro Covello, Antonino Urso, Maria Capano, Francesca Scerbo e Francesco De Rose. Tutti accusati perché, nella qualità di medici e infermieri in servizio nel reparto di Chirurgia generale “Falcone” dell’ospedale di Cosenza, per «negligenza e imprudenza e imperizia, cagionavano la morte di Aldo Loria, avvenuta per shock emorragico», in seguito a un intervento chirurgico di asportazione di un linfonodo. In particolare, Perri – è scritto nella richiesta di rinvio a giudizio – in qualità di medico che ha effettuato l’intervento chirurgico, «eseguiva scorrettamente ed erroneamente la resezione», causando un «persistente sanguinamento». Covello e Urso, in qualità di medici in servizio nei turni successivi all’intervento chirurgico, e Scerbo e De Rose, infermieri in servizio nei turni successivi, «omettevano qualsiasi valutazione critica del paziente, la gestione del drenaggio chirurgico, il monitoraggio dei parametri vitali mediante la misurazione della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca, della frequenza respiratoria e della temperatura corporea, non considerando il suo stato ipotensivo». Quindi non facendo una tempestiva diagnosi dell’emorragia in atto e conseguentemente non «realizzando un’adeguata assistenza e trattamento post operatori». Un quadro di responsabilità che è stato pienamente ribadito – oggi in udienza – dai consulenti della Procura di Cosenza, rappresentata dal sostituto procuratore Paola Izzo. Per i periti, i dottori Cavalcanti e Vercillo, hanno confermato lacune nella fase post operatoria ed errori in quella operatoria.

 

Mirella Molinaro

m.molinaro@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x