LAMEZIA TERME I finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme hanno confiscato beni per 500mila euro riconducibili, per l’accusa, a due presunti affiliati alla cosca Giampà, Carmine Vincenzo Notarianni e il figlio Pasquale.
Confiscati un terreno con due abitazioni lussuosamente rifinite, arredi, mobili e una palestra personale situata in una delle case, due auto, due moto ed una motoape. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Catanzaro, su richiesta del procuratore distrettuale antimafia Vincenzo Antonio Lombardo.
L’operazione rientra in un più vasto dispositivo di contrasto alla criminalità organizzata, coordinato dal comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro guidato dal generale Antonio De Nisi. Gli accertamenti patrimoniali e reddituali delle Fiamme gialle hanno dimostrato, secondo gli investigatori, che i beni confiscati sono di valore del tutto sproporzionato e ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati e al tenore di vita mantenuto dagli indiziati. Dimostrare la conduzione degli immobili confiscati alla disponibilità degli indagati, ha reso noto la Guardia di finanza, è stato alquanto complesso in quanto gli stessi, fra l’altro, pur avendo acquistato di fatto i terreni sui quali hanno realizzato le loro case, non hanno mai provveduto ad effettuare il formale trasferimento di proprieta’ dei beni a loro nome, lasciando l’intestazione giuridica al precedente proprietario. Anche altri beni confiscati risultano formalmente di altre persone estranee ai fatti.
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