CATANZARO «La militanza nei partiti è certamente una questione complessa essendo destinata, o così dovrebbe essere, alla rappresentanza, alla soluzione di problemi che riguardano la collettività, a rendere concreta una visione che parte da presupposti e riferimenti etici e si traduce in programmi; è una questione complessa perché impone la condivisione e si alimenta della partecipazione democratica». Lo affermano in una nota congiunta l’assessore regionale Nazzareno Salerno e il consigliere regionale Fausto Orsomarso.
«Di tanto in tanto – aggiungono – si è verificato drammaticamente in passato e accade ancora oggi ma solo e per fortuna con risvolti umoristici che qualcuno intenda e pratichi la militanza politica e in un partito come se fosse il suo esercizio personale e incontestabile, insomma si sente un ducetto. Abbiamo letto le recenti considerazioni del coordinatore regionale del Nuovo centrodestra e francamente le troviamo risibili; il senatore Gentile sostiene le tesi di un documento nel quale di fatto si vorrebbe imporre la incandidabilità dei consiglieri uscenti nelle liste che sostengono il centrodestra. In realtà vorremmo dire al senatore Gentile che un approccio del genere a tutto corrisponde fuorché alla volontà di aggregare le forze che hanno costituito la maggioranza di centrodestra; abbiamo l’impressione che desiderata personali e tatticismi poco chiari siano unicamente destinati a disgregare la coalizione dei moderati». «Stia tranquillo il senatore Gentile – proseguono Salerno e Orsomarso – perché a dispetto della sua, a volte incontrollata, autostima può esistere un centrodestra buono anche senza di lui; noi ci candideremo nel centrodestra ma naturalmente non in quello che lui pensa appartenergli».
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