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Corruzione, 4 anni al docente Unical

COSENZA È stato condannato a quattro anni di reclusione il docente dell’Unical, Alfonso Nastro. Lo ha deciso il Tribunale di Cosenza che ha condannato anche la sua segretaria Marcella Beltrano a du…

Pubblicato il: 02/10/2014 – 16:58
Corruzione, 4 anni al docente Unical

COSENZA È stato condannato a quattro anni di reclusione il docente dell’Unical, Alfonso Nastro. Lo ha deciso il Tribunale di Cosenza che ha condannato anche la sua segretaria Marcella Beltrano a due anni e sei mesi di carcere. Entrambi con l’accusa di corruzione mediante induzione. I pm Antonio Bruno Tridico e Giuseppe Visconti per il professore universitario aveva chiesto tre anni di carcere e due anni per la segretaria. Per il docente, il Tribunale (presidente Di Dedda, Pingitore e Ianni a latere) ha disposto anche l’interdizione dai pubblici uffici e l’interruzione del rapporto lavorativo con l’Unical. Nastro è stato condannato, inoltrel, al pagamento di una provvisionale di duemila euro a un ex dottorando, che si è costituito parte civile.
L’inchiesta in cui è coinvolto Nastro rappresenta uno stralcio del procedimento denominato “Symposium”. Nello stralcio cosentino il docente del dipartimento di Chimica e tecnologie chimiche dell’Unical è accusato di otto casi di presunta concussione ai danni di altrettanti ricercatori che – secondo la Procura – sarebbero stati costretti a versare dai 2000 ai 100 euro per avergli procurato la conclusione del contratto con l’azienda “Vecchio prodotti in ceramica”.
Nastro è considerato la mente della maxitruffa scoperta dalla guardia di finanza con l’operazione “Symposium” che, nel novembre 2009, portò all’arresto di tre imprenditori e al sequestro di beni per oltre 70 milioni di euro, tra cui il villaggio turistico “La Pace”, nel Vibonese, le imprese “Vecchio Costruzioni generali” e “Vecchio prodotti in ceramica”, nel Reggino. Gli indagati erano accusati di truffa, indebita percezione di finanziamenti pubblici e altro.

Fino a pochi mesi fa, l’accusa per il professore era di concussione (il reato si sarebbe verificato all’Unical e da qui la competenza bruzia). Poi, al termine dell’interrogatorio del docente (difeso dagli avvocati Ernesto d’Ippolito e Gianluca Serravalle), i pm hanno modificato il capo d’imputazione da concussione a corruzione mediante induzione.
All’epoca dei fatti Nastro era ordinario della cattedra di “Materiali per la gestione ambientale e di tecnologia chimica applicata alla tutela ambientale” della facoltà di Ingegneria dell’Università della Calabria e, nell’immediatezza della vicenda, era stato sospeso dall’esercizio di pubblico ufficio con conseguente interdizione temporanea dall’attività di insegnamento universitario. L’Unical si è costituita parte civile nel processo.  

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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