Quando Vendola riempiva le piazze

COSENZA I meno giovani ricordano la cosa con un filo di nostalgia. I suoi fedelissimi, invece, minimizzano. Sta di fatto che qualcosa è cambiato dentro Sel. Complici gli ultimi smottamenti registrati all’interno del partito, sono finiti i tempi in cui Nichi Vendola riusciva a riempire ogni piazza calabrese. Una prova lampante si è avuta ieri a Cosenza dove il leader di Sinistra, ecologia e libertà ha concluso la sua lunga giornata per sostenere la candidatura alle primarie di domenica di Gianni Speranza. In riva al Crati, Vendola ha sempre trovato immense platee ad attenderlo. Ieri, invece, non è andata così. La piccola, paziente folla di militanti, cresciuta poi di numero durante il comizio del presidente della Puglia, ha avuto la sua parte di motivazione per affrontare una competizione elettorale che sulla carta sembra essere chiusa tutta all’interno dei competitor del Pd.
Certo, non era facile riuscire a motivare la base, soprattutto dopo lo strappo con Ferdinando Aiello, l’unico deputato eletto in Calabria dal partito. Con lui sono andati via anche altri dirigenti di primo piano (alcuni di loro hanno dato vita al gruppo del Partito socialista europeo) della provincia di Cosenza e ciò forse aiuta a comprendere meglio il calo di appeal esercitato dal governatore pugliese in terra bruzia.
A Sel, tuttavia, va riconosciuto il merito di provare a rendere più interessante primarie che altrimenti rischiavano di ridursi a una conta interna al Partito democratico. Speranza, dal canto suo, va ripetendo l’importanza di puntare su una forza autenticamente di sinistra per «rompere il trasversalismo che in questi decenni ha impedito alla Calabria ogni possibilità di progresso». Se son rose, fioriranno.

r. c.