CATANZARO «Sulla Fondazione Tommaso Campanella la Regione Calabria conquista l’Oscar: solo proclami e impegni sistematicamente disattesi, ignorati i diritti del lavoratori e quelli degli ammalati oncologici». Lo affermano, in una nota, le segreterie regionali di Cgil-Fp, Cisl-Fp e Uil-Fpl. «A seguito dell’apertura delle procedure di licenziamento collettivo per l’esubero di personale della Fondazione Campanella, per come attivate dal management della stessa – prosegue la nota – le segreterie regionali Cgil-Fp, Cisl-Fp e Uil-Fpl avevano chiesto e ottenuto un tavolo tecnico presso la presidenza della giunta regionale della Calabria. In quel tavolo, i presenti, la presidente facente funzioni Stasi, gli assessori regionali Salerno e Tallini, il dirigente generale del dipartimento Salute e il presidente di Calabria Etica, congiuntamente e unanimemente, avevano assunto formale e pubblico impegno per la soluzione della grave situazione finanziaria del Polo oncologico perseguendo gli indirizzi del consiglio regionale che all’unanimità aveva deliberato di dare mandato alla Stasi per la definizione della transazione relativa al contenzioso per il mancato trasferimento alla Fondazione del Fondo della dotazione iniziale e per il successivo rilancio della stessa con conseguente aumento dei posti letto, con l’ulteriore precisazione della salvaguardia, nelle more, dei livelli occupazionali di tutto il personale dipendente, attraverso l’utilizzo temporaneo dello stesso, tramite Calabria Etica, nelle Aziende ospedaliere e sanitaria di Catanzaro. Le segreterie sindacali hanno dovuto purtroppo prendere atto, ancora una volta, del mancato rispetto degli impegni formalmente già assunti dalla classe politica regionale e conseguentemente esprimono forte preoccupazione per il mantenimento dei livelli occupazionali della Fondazione Campanella». Le segreterie regionali, prosegue la nota, «denunciano con fermezza l’atteggiamento “dilatorio” dei componenti della giunta regionale, i quali nonostante l’alto tasso di disoccupazione e l’elevata spesa di migrazione sanitaria che la Calabria è costretta a rimborsare, hanno distrutto scientemente un patrimonio di eccellenza della sanità calabrese quale il Polo oncologico di Catanzaro che per altri versi è considerato idoneo per potete attivare le procedure per la sua trasformazione in Centro di ricerca. I sindacati invitano e impegnano il prefetto di Catanzaro e il commissario al Piano di rientro a convocare tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti nella auspicata soluzione definitiva della grave crisi finanziaria che ha colpito la Fondazione Campanella che non può permettersi i tempi e le lungaggini di una politica che ha dimostrato di essere inefficace, inefficiente e che ormai non rappresenta più nessuno. I sindacati devono altresì denunciare l’ostinazione dichiarata del vertice aziendale della Fondazione Campanella di volere attivare e perseguire oltre 170 licenziamenti, rifiutando pregiudizialmente di prendere in considerazione la possibilità di attivare possibili forme di ammortizzatori sociali a parziale salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori. Il management della Fondazione, nominato per rilanciare le attività del Centro di eccellenza oncologica, per sovraprezzo, ha fatto di tutto per fallire l’obiettivo e mettere centinaia di lavoratori e lavoratrici fuori dal mercato del lavoro, negando di fatto le necessarie e insostituibili prestazioni sanitarie oncologiche ai cittadini calabresi». «Le segreterie regionali Cgil-Fp, Cisl-Fp e Uil-Fpl, in comunione di intenti con le segreterie confederali, mentre invitano ancora una volta il management della Fondazione a soprassedere ai licenziamenti annunciati, alla Presidenza della giunta regionale al rispetto degli impegni economici assunti, si impegnano a verificale la percorribilità delle procedure dei possibili ammortizzatori sociali al fine di salvaguardare i posti di lavoro e aumentare le prestazioni assistenziali ai malati oncologici che necessitano di cure e di non intraprendere più per necessità manifesta i cosiddetti viaggi della speranza».
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